Uragano
u-ra-gà-no
Significato Ciclone tropicale, specie delle Antille; tempesta violenta; grande frastuono; in similitudini, grande carica di violenza ed energia; persona agitata e veemente
Etimologia attraverso lo spagnolo huracán, dalla voce taino hurakán, da una radice che significa ‘oscuro’.
Parola pubblicata il 06 Maggio 2020
È una parola che ci porta a parlare anche di colui-che-sta-su-una-gamba-sola, Huracan, la suprema divinità maya del fuoco, dei venti e delle tempeste, ma davanti alle grandi storie non si deve avere fretta.
Siamo sicuri che il nostro uragano arrivi da una lingua amerindia, e che ci arrivi attraverso lo spagnolo (huracán, dapprima anche furacan). Ma la rotta atlantica è uno dei pochi tratti senza sbavature di questo passaggio. Già perché per trafile dirette dallo spagnolo, o mediate da francese e inglese, non c’è quasi dialetto italiano (specie di regioni sul mare, annotano alcuni) in cui questa parola non sia penetrata, e in italiano è stato reso in quasi ogni variante immaginabile prima di assestarsi su ‘uragano’. Insomma, il suo suggestivo significato di ciclone caraibico ha avuto un carisma enorme, e ciascuno l’ha voluto fare suo. È un modo come un altro per sognare le Antille, dopotutto.
Peraltro, fra i suoi sinonimi come tempesta, ciclone, tifone e simili, è quello che usiamo più volentieri figuratamente per indicare grandi frastuoni (un uragano di fischi ricaccia il politico nell’albergo) e, in similitudini, una carica di violenza ed energia enorme (l’azione militare è stata forte come un uragano, l’azienda ha reagito come un uragano all’intimidazione). Senza contare che anche persone particolarmente agitate e veementi possono essere dei veri uragani.
C’è un dibattito fra linguisti su quale sia però l’origine precisa di questa parola fra le lingue amerindie. La posizione che oggi pare più fragile è che sia realmente imparentata col nome maya del dio Huracan: in questa ipotesi le sue tempeste sui mari del Nuovo Mondo, temute anche dai conquistadores, potrebbero avergli valso la celebrità anche al di qua dell’oceano. Dopotutto, alcuni riportano che avesse una sola gamba perché così (secondo una lettura delle costellazioni diversa dalla nostra) sarebbe raffigurato nelle stelle dell’Orsa Maggiore; altri, popolarmente, trovano la sua sola gamba nella tromba d’aria.
Pare più solida l’idea che giunga dalla lingua dei Taino, lingua estinta della famiglia arawak che veniva parlata nei Caraibi dalle prime popolazioni con cui gli europei entrarono in contatto, e a cui dobbiamo parole essenziali come mais e patata. In una comparazione fra dialetti, l’hurakán taino pare riconducibile a una radice che significa ‘oscuro’, ‘notte’: in maniera maestosa, cinematografica, è il solo cambio di luce che viene colto così nel fenomeno dell’uragano; il rumore assordante e la potenza distruttiva, tralasciati, risaltano terribilmente.