Antro

àn-tro

Significato Caverna, cavità di un monte; ambiente tetro

Etimologia voce dotta presa in prestito dal latino antrum, dal greco ántron.

Abbiamo le grotte, abbiamo le caverne, abbiamo le spelonche; ma non abbiamo una parola più forte di antro, nella nostra lingua, per descrivere quanto possano essere misteriose e minacciose.

L’origine del greco ántron è incerta, ma vale la pena avanzare l’ipotesi accreditata di una parentela con ánemos, cioè ‘vento’ — a raccontare gli antri non solo nel loro essere fratture cave della roccia, ma nelle loro enigmatiche e poco rassicuranti esalazioni. In grotte e caverne al massimo vivono trogloditi, burberi nonniscimmia, e non vi si trova altro che depositi abbandonati, pitture rupestri, bellezze naturalistiche, orsi in letargo. Ma nell’antro…

Stregoni, eremiti, creature fantastiche solitarie o in moltitudine, fiere orrende si annidano nelle profondità degli antri; negli antri hanno le loro sedi oracoli come quelli della Sibilla e della Pizia — in effetti, pare che vaticinassero sotto gli effetti psicotropi di esalazioni spiranti dalle fratture della roccia. Antri marini, antri incandescenti, antri sepolcrali: l’antro non è praticamente mai solo un antro. E dire che nelle prime attestazioni trecentesche era un elemento naturale senza altre connotazioni, anzi quasi ameno. Lentissimamente è diventato un anfratto cupo, tetro, minaccioso.

Questo tratto si trova anche nei suoi usi estensivi (che infatti sono piuttosto tardi): si dice antro l’ambiente oscuro e sgradevole. Quindi l’amica paga una follia per un minuscolo antro in centro, la sua camera è un antro in cui è bene non avventurarsi, e quel professionista è bravo, ma riceve in un antro inquietante. Si tratta di un’estensione che troviamo anche in ‘spelonca’: evidentemente in un certo passato la grotta come locale buio e misero doveva avere un’altra presenza nell’immaginario collettivo.

Però l’antro resta impareggiato. Il suo suono ci mette insieme andito, dentro e tetro, in un risultato breve e risonante come un’eco: più di qualunque suo sinonimo l’antro è mefitico, umido, oscuro, minaccioso, miserabile… e invincibilmente fascinoso.

Parola pubblicata il 22 Marzo 2020