Mefitico

me-fì-ti-co

Significato Fetido, irrespirabile, malsano; moralmente corrotto

Etimologia voce dotta recuperata dal tardo mephiticus, da mephitis ‘mefite’.

  • «È un ambiente dall'aria mefitica.»

Il puzzo mette alla prova le nostre abilità linguistiche. È un fatto del mondo tanto ancestrale e sfaccettato, e si presta a tante e tali analogie, che richiede il nostro massimo impegno: riuscire a sfruttarne l’aura fetida in maniera incisiva è una questione serissima.

‘Mefitico’ è una parola ricercata ma non ha l’aria del cultismo troppo elevato; però la sua origine non ci balza al naso in maniera evidente: il fetido e il fetente, il maleodorante, il pestilenziale, il puzzolente e l’ammorbante sono costituiti da pezzi noti, riconoscibili — il mefitico no. Aggiungere che è un derivato di ‘mefite’ chiarisce pochissimo le cose. Che è?
Per fortuna, il viaggio etimologico ci permetterà di inquadrare questa origine in maniera eloquente, e ci darà anche il fondamento delle particolari circostanze che connotano questo specifico ‘fetido’.

Il latino mefitis o mephitis è probabilmente di origine osca — di un’altra lingua italica. Sappiamo che in latino aveva il significato di fetore d’esalazione sulfurea; non sappiamo con precisione il significato del termine osco, però sappiamo che Mefitis era una dea. Fra le altre cose che presiedeva, è rimasto preminente quello che oggi chiameremmo vulcanesimo secondario — salse, soffioni, solfatare. Quella delle manifestazioni del vuclano quiescente o in estinzione può sembrare una sfera bizzarra, per un nume, ma l’ambiente naturale del meridione, e in particolare della Campania, in cui gli Osci vivevano, ne è ricco — se oggi ci paiono fenomeni estremamente suggestivi, e pensiamo quanto potessero esserlo in passato.
Fra queste manifestazioni con esalazioni di gas maleodorante e nocivo possiamo anche ricordare le mofete, che etimologicamente nascono sempre da qui — così mostriamo la prossimità del simpatico mustelide nordamericano che chiamiamo ‘moffetta’, della famiglia dei Mefitidi, e che secerne proverbialmente un liquido nauseabondo.

Assodato che la mefite è questo fenomeno geologico d’esalazione, che genera un fetore di grande impatto e spesso venefico, capiamo i connotati del mefitico — pianamente, attributo di ciò che ha i connotati di mefite. Non ha quella dimensione di puzzo schietto che hanno tante cose ributtanti — basso, spiacevole, ma vitalistico, quello della compostiera che dà il suo meglio sotto al bel sole di luglio o della compagnia accaldata e discinta sull’autobus. Il mefitico è, almeno nelle sue prime forme, un fetore mortifero e irrespirabile che non è generato nel ciclo di vita e morte. La sua origine geofisica lo rende estremamente poco volatile, anzi ha un tratto di cappa grave e permanente — un profilo fatale; facilmente si orienta sul malsano, perfino sull’infetto. Il suono insieme cupo e sottile esalta questi tratti.

Può essere mefitica la brezza che ci accoglie in città, mefitica la cappa che impregna le pareti della casa rimasta rinserrata per anni con fumo e animali, e sono ovviamente mefitici i vapori che promanano dalla tana del drago.

Una qualità così rappresentativa non poteva restare confinata nella lettera dell’olfatto, anche se in effetti tutta la galassia delle arie ha la tendenza a fare un salto morale, nel bene e nel male. Il mefitico diventa in modo precipuo il corrotto. Possiamo fare di tutto per abbandonare un ambiente di lavoro mefitico, un’amministrazione mefitica ingoia i fondi facendoli sparire, il reportage scoperchia le dinamiche mefitiche di un appalto.

Una parola incisiva, che si distingue col suo puzzo di zolfo stringendo l’olfatto e il respiro.

Parola pubblicata il 05 Luglio 2023