Bagatella

ba-ga-tèl-la

Significato Cosa di poco conto, inezia

Etimologia etimo davvero molto incerto.

È una parola che si fa notare. Il giudizio che afferma la scarsa importanza di qualcosa (che la definisce una bagatella, nel nostro caso) è paradossalmente un giudizio importante, che fa spirare un’aura di dominio facile, che dà un’impressione di autorevolezza. Figuriamoci, è l’occhio dell’alto, del grande, del saggio, dello scafato che riconosce le cose come piccole — o che le minimizza.

Durante la riunione si chiede di non perdersi in bagatelle e andare dritti alle questioni rilevanti; quei venti chilometri di corsa? a petto tuo sono una bagatella, ne potresti fare il doppio; stamani mi sono occupato di bagatelle che mi hanno preso un sacco di tempo; e fare la maionese, dai, è una bagatella — t’impazzisce perché prendi le uova fredde di frigo.

Sembra un diminutivo, e questo contribuisce a renderne nitido il significato di cosa piccola, ma la sua radice non ci dice nulla, anzi: a ben vedere è una delle parole meno penetrabili che siano registrate sui dizionari etimologici. Ma non per i motivi soliti.

Non credo di aver mai visto un caso in cui gli studiosi di riferimento, linguisti eminenti, diano diverse ricostruzioni della sua storia ed etimologia in aperto contrasto con gli altri. E anche chi cerca di rendere ragione di tutte le ipotesi, accettando l’incertezza, non può che presentare un’etimologia intrecciata come un piatto di spaghetti.

Si sa che emerge verso la fine del Quattrocento, e che è dapprima un gioco di prestigio (in particolare quello dei bussolotti, in cui si fa sparire una pallina) o di giocoleria. Di qui viene il passaggio alla chincaglieria e alla cosa da nulla che conosciamo noi, pare. Arriva anche a indicare il componimento musicale lieve — e una bagatella l’abbiamo presente tutti, Per Elisa di Beethoven.

Che sia da ricondurre subito a Bagatto, antico nome di Baghdad, città celebre per i suoi giocolieri e saltimbanchi? O valga una derivazione dal latino pupa, ‘bambola, marionetta’, attraverso l’ipotetica forma pupattella? O magari sia da ricollegare in ultima analisi a gabbare? La concentrazione di termini con radici compatibili è tale, e le fonti così poco dirimenti, che da profani non ci si può che tenere il dubbio.

E questo ci dovrebbe rincuorare su un problema comune che riguarda la bagatella, quello della grafia: si scrive ‘bagatella’ o ‘bagattella’? Tali e tante sono state le varianti che si sono avvicendate in Italia, con sfumature e applicazioni diverse, che non stupisce residui un’incertezza del genere. È un’incertezza irrilevante: si scriva come ci suona meglio: anche come frequenza d’uso sono del tutto paragonabili (forse è appena più usata bagatella).

Gradevolissima sbavatura su una parola che esprime una così evidente sicumera: funziona nel significato, funziona nel suono, che le importa di una storia misteriosa e di una grafia oscillante?

Parola pubblicata il 18 Aprile 2020