Cabala
cà-ba-la
Significato Dottrina dell’ebraismo sviluppatasi in tempi antichissimi che si è evoluta specialmente nel Medioevo sia in senso mistico, sia in senso misterico, sia in senso magico; tecnica di divinazione per mezzo di numeri e lettere; imbroglio
Etimologia dall’ebraico qabbālāh ovvero ‘ricezione, trasmissione, tradizione’, da quibbel che significa ‘ricevere, accettare’, originato da una radice trilittera semitica q – b – l.
Parola pubblicata il 27 Marzo 2020
Parole semitiche - con Maria Costanza Boldrini
Parole arabe, parole ebraiche, giunte in italiano dalle vie del commercio, della convivenza e delle tradizioni religiose. Con Maria Costanza Boldrini, dottoressa in lingue, un venerdì su due esploreremo termini di ascendenza mediorientale, originari del ceppo semitico.
Una ventina d’anni fa questa parola la si poteva trovare scritta facilmente non solo nei libri di mistica ebraica o di cultura semitica. compariva spesso anche sulle riviste di musica pop e di moda, e questo per via della cantante americana Madonna, che fieramente mostrava il suo braccialetto rosso annunciando al mondo intero di essere una seguace della cabala.
Accade spesso che le tradizioni antiche, come ad esempio lo yoga, una volta che sono ‘scoperte’ precipitino in un calderone di patinatura, appiattimento e banalizzazione, finendo col diventare mode. La cabala ha avuto questa sorte. Ma cerchiamo di capire meglio di che cosa si tratta
Come ci spiega l’etimo, la cabala (o cabbala) è una tradizione, una trasmissione di sapere. Niente può essere trasmesso se non c’è un ricevente che accetta questo bagaglio di conoscenze. Ecco perché il verbo da cui trae origine indica l’accettazione, la ricezione. È interessante notare che nell’arabo qabbala, seconda forma del verbo qabila, significa ‘baciare’. In effetti il bacio è una sorta di profonda accettazione dell’altro. Sono sottigliezze che ci mostrano le vibrazioni sotterranee delle lingue suonare in contrappunto e riecheggiare le une nelle altre. La cabbala è dunque la trasmissione dello studio dei testi sacri ebraici compiuto su dei differenti piani di interpretazione: quello mistico, quello iniziatico e quello magico.
La mistica della cabbala porta, dopo un lungo processo, all’esperienza diretta del contatto con Dio. Ovviamente tutti questi insegnamenti sono esoterici, accessibili solo ad una cerchia ristretta di iniziati. La cabbala implica dedizione profonda ad uno studio complesso dei testi che son considerati fonti della sapienza: la Bibbia ebraica, il Talmud, il Sefer haZohar (‘Libro dello splendore’, che svela il senso recondito delle Sacre Scritture dando chiavi di accesso alla conoscenza del destino dell’uomo) e il Sefer Yesirah ‘(Libro della creazione’, secondo cui Dio avrebbe creato tutto con numeri — sefirot — e lettere) e molte altre opere. Di fatto si tratta di un cammino che ha come felice epilogo l’unione con Dio e non è un caso se il processo alchemico di mutamento dei metalli ignobili in oro è stato accostato al processo di trasformazione mistica teorizzato nella cabala.
L’accento esoterico di questo corpus e delle conoscenze ad esso legate è molto importante, perché ha dato vita al filone magico della cabbala, aspetto che ha attirato su questa disciplina un personaggio memorabile e unico nella storia: stiamo parlando nientemeno che di Pico della Mirandola, il quale, con le sue ricerche filosofiche e magiche e la sua prodigiosa conoscenza delle lingue, portò la cabbala alla ribalta facendo fiorire definitivamente la disciplina della cabala cristiana, una forma di misticismo sincretico che interpretava in chiave cristiana gli insegnamenti della cabala ebraica.
Con questa sua componente esoterica, la parola ‘cabala’ è finita col significare anche la divinazione tramite calcoli e interpretazioni di numeri e lettere, ma soprattutto predizioni prosaiche come quelle dei numeri del lotto, arrivando fino all’inganno e all’imbroglio. Potremo allora sentir dire che dietro alle postille della polizza assicurativa c’è qualche cabala, che l’investimento si basa su cabale poco convincenti, o anche che, accostandoci allo studio di lingue come il cinese, il greco, il russo e, perché no, l’ebraico stesso, gli alfabeti e gli ideogrammi ci sembrano una cabala.