Canea

ca-nè-a

Significato Muta di cani all’inseguimento; rumore che fa tale muta; gruppo di persone che schiamazzano; schiamazzo; clamore di critiche malevole

Etimologia probabilmente incrocio di cane con Cananea, regione del Medio Oriente.

Parola ricercata, parola curiosa. Sembra evidente che tragga origine dalla figura del cane, e quando la troviamo è chiaro che significhi qualcosa di scompostamente rumoroso e basso. Però ha un suffisso particolare — quasi assurdo, in questo contesto, per la sua levità quasi leopardiana, che forse nasconde una storia differente.

Si tratta di un termine relativamente recente, emerso solo alla fine dell’Ottocento, e il suo primo significato è effettivamente quello di muta di cani all’inseguimento della selvaggina. Un gruppo agitato che si fa fatica a vedere fra boschi e macchioni, ma che si fa sentire, chiassoso, ululante, ringhiante. Di qui la canea diventa anche il gruppo di persone analogamente rumorose, come anche (e forse è il significato principale, oggi) lo schiamazzo stesso. Ma di preciso, che tipo di schiamazzo?

Non è uno di quelli giocosi e allegri da cortile, ruzzanti, magari perfino un po’ litigiosi, come caciare popolari e noncuranti, come cagnare grezzotte, né ha la genericità del chiasso o della stessa confusione. La canea anzi non è confusa, ha una sua direzione. Piuttosto è un clamore, specie critico, dotato di una certa rabbiosa malevolenza.

Così possiamo raccontare della canea partita dopo un commento infelice, della canea che si infervora a ogni lode della scrittrice controversa o a ogni critica dell’artista acclamato, di come nella canea di richieste rivolte alla politica possa essere difficile discernere qualcosa di sensato.

Certo che quel suffisso… Di solito lo troviamo in parole non dico apollinee, ma con una certa aura: la nomea, la marea, le ampiezze della scalea e della platea, la suggestione della galea, i colori dell’azalea, le grazie della ninfea, dei corimbi dell’achillea — senza contare quando veicola riferimenti geografici, dalla contea alla Cananea. La canea non ci sta benissimo in questa famiglia. Ma curioso che la Cananea le assomigli tanto, no?

E in effetti c’entra. Il riferimento al cane sarebbe un incrocio, un riferimento recuperato a valle. Precedentemente era stato cananea a prendere il significato di ‘grande schiamazzo’: la Cananea è una regione del Medio Oriente che comprende la Palestina, e cananei potevano essere chiamati gli ebrei; con antonomasia un po’ truce, ‘cananea’ diventò un nome usato per i ghetti. Da ‘ghetto’ a ‘luogo di confusione e schiamazzo’ il passo è breve. La vicinanza col cane ne diresse il significato verso quelli che abbiamo visto, e la semplificò in canea. Il riferimento originale al ghetto è impercettibile, e rimane un mero dato storico.

Una parola piacevolmente dissonante: ricercata, con un’eleganza di suono che contrasta con la sua immagine bassa e rabbiosa, brillante e spregiosa — anche verso i cani.

Parola pubblicata il 30 Aprile 2021