Cataclisma

ca-ta-clì-sma

Significato Grande catastrofe naturale; grave sconvolgimento

Etimologia voce dotta recuperata dal latino cataclysmus, prestito dal greco kataklysmós ‘inondazione’, da kataklýzein ‘inondare’, composto di katá ‘giù’ e klýzein ‘lavare, bagnare’.

Parola terribile e seria, che però ci mostra un’evoluzione suggestiva — insieme ad alcuni profili etimologici paradossali e divertenti.

‘Cataclisma’, come facilmente si annusa, è un termine di origine greca: in particolare deriva da kataklysmós ‘inondazione’. Passato in latino come cataclysmus, ha la ventura di essere impiegato, in ambito ecclesiastico, non per un’inondazione qualsiasi, ma per il diluvio universale. Ed è con questo profilo specifico che il cataclismo (come suonava all’inizio) si affaccia in italiano per la prima volta.

Solo con l’affermarsi delle scienze naturalistiche, e con la progressiva scoperta della vita geologica del nostro pianeta, si è allentato il nesso di questo nome con quel disastro globale dei tempi del mito: ripartendo dal significato di ‘inondazione’, ‘cataclisma’ si è riadattato a quello di generica catastrofe naturale di proporzioni titaniche. Giova a questa attitudine il suo suono articolato, scandito nelle prime tre sillabe da una successione di occlusioni, con tutta la serietà dei grecismi. Così possiamo parlare dei cataclismi che hanno determinato le estinzioni di massa in tempi remoti, del cataclisma che rischia di spazzare via un’intera comunità — e con l’amara pertinenza di un riferimento all’inondazione, del cataclisma del surriscaldamento globale. Poi certo, questo significato può essere esteso ancora a grandi sconvolgimenti personali, sociali e politici, ma — vista la prospettiva del disastro naturale — parlare della notizia che è un cataclisma, del cataclisma di una concatenazione di sommosse, del cataclisma di un colpo di Stato ha un profilo un po’ iperbolico.

E però alle persone più attente e maliziose non sarà sfuggito che in questa parola, in piena evidenza (appena dissimulata dall’aulico significato), c’è il clisma, discreto termine di ascendenza greca (klýsma) che altrimenti indica il clistere (tutti virgulti dello stesso ceppo, il verbo klýzo ‘lavare’).

La contiguità fra il cataclisma e il clistere, a conti fatti, c’è: non è l’amenità comune, ma il lavaggio. Il clisma, già in greco, è un lavaggio medicamentoso del retto, mentre il cataclisma orienta un lavaggio sovrumano in un ‘giù’ (katá) terrificante: il cataclisma dilava il mondo e la vita umana, è un terrore ancestrale, archetipo che rimbomba nei miti antidiluviani. Il clisma ne esce senz’altro più simpatico.

Parola pubblicata il 17 Marzo 2021