Circumnavigazione

cir-cum-na-vi-ga-zió-ne

Significato Viaggio marittimo compiuto tutto intorno a un’isola o a un continente; viaggio intorno al globo, e in generale viaggio compiuto intorno a un certo oggetto, anche figurato

Etimologia dal francese circumnavigation, recuperato dal latino tardo circumnavigare ‘costeggiare’, composto di circum ‘intorno’ e navigare ‘navigare’.

  • «Abbiamo circumnavigato la Sicilia in barca a vela, è stato meraviglioso.»

Giusto cinquecento anni fa, a Siviglia, il vicentino Antonio Pigafetta andava con una torcia votiva in mano a ringraziare la Vergine d’essere riuscito a tornare in Spagna, e subito partiva per un nuovo viaggio, ma stavolta breve e via terra. Da Siviglia, dove era sbarcato l’8 settembre 1522, si sarebbe diretto a nord, a Valladolid, per incontrare l’imperatore Carlo V. Aveva con sé un dono per lui — non estimabilissimi preziosi, ma un quaderno, un diario come non ne erano mai stati scritti. Era il diario, scritto in un frizzante italiano colorito di veneto, della prima circumnavigazione del globo terrestre, che aveva iniziato tre anni prima sotto il comando di Fernão de Magalhães, meglio noto da noi come Ferdinando Magellano. Un viaggio a dir poco pericoloso: partirono duecentotrentasette uomini su cinque caracche, ma di questi ne tornarono in tutto diciotto, e una sola nave, per quanto carica di spezie malesi — lo stesso Magellano era stato ucciso nelle Filippine.

A Carlo V pare non sia interessato poi molto, il diario di Pigafetta. Ma fu poi pubblicato come Relazione del primo viaggio intorno al mondo, ed è una lettura strabiliante, testimonianza delle diversità e delle affinità profonde che abbiamo con un concittadino esploratore di cinque secoli fa. L’incredibile si impasta con ciò che registra analiticamente — la naturalità del mostruoso, l’umanità dell’alieno, l’avidità della curiosità, la liceità del crimine, la sprezzatura dell’antropologia, la fiducia totale nella capacità di comunicare con chiunque (anche annotando glossari dei giganti patagoni e dei moreschi indonesiani), in una linea che da Siviglia va al Brasile e alla Patagonia, alle Filippine, alle Molucche, all’Africa e torna a Siviglia. E per noi è favoloso poter leggere senza traduzioni né parafrasi lo splendido strano racconto di questo nostro lontano nonno.

Questa la chiamiamo ‘circumnavigazione’, ma si tratta di un’innovazione del questo termine: già in latino circumnavigare significava costeggiare, navigare rasente costa facendo il periplo di una terra, isola o continente che sia — cosa che Magellano e Pigafetta non fecero di certo. Infatti questa esperienza ha contribuito a rendere tridimensionale la nozione fino ad allora bidimensionale di ‘navigare intorno’. Non è più un giro tutt’intorno a una terra emersa, ma un giro completo tutt’intorno alla sfera Terra, con ritorno al punto di partenza.

Le parole sono strumenti, e stirandone il senso ci piace usarli in contesti nuovi: così, abbandonate le navi si può parlare di circumnavigazioni aeree, e non è una circumnavigazione quella de Il giro del mondo in 80 giorni, anche se gli elefanti non sono navi? Abbandonata la Terra si parla perfino di circumnavigazioni lunari e marziane. E in modo più quotidiano ci può mettere a dura prova la circumnavigazione della città per delle commissioni, o anche del solo isolato, o perfino di un tavolo durante la festa mentre tentiamo di visitare tutti i vassoi. Spostandoci in contesti figurati possiamo leggere un libro che è una prima circumnavigazione di una certa materia, mentre il giornalista ci racconta la circumnavigazione dei palazzi del potere compiuta durante l’indagine.

La circumnavigazione non è un’esplorazione dettagliata e profonda; è un passaggio tangente, costiero, un cabotaggio, e nondimeno avventuroso. Attraversa per delineare, trasportare en passant, per scoprire punti di scambio e di transito, e lo fa con una certa difficoltà — resa anche dalla lunghezza e dall’inconsueta saldatura di suono che troviamo in quel -mn-. Non ha l’eleganza del periplo, di cui è buon sinonimo, ma proprio la sua dimensione e la sua fatica, insieme con un’immagine più icastica e accessibile, la rende una grande trovata.

Parola pubblicata il 09 Settembre 2022