Effondere

ef-fón-de-re (io ef-fón-do)

Significato Versare, spargere; emanare, sprigionare; rivelare, manifestare

Etimologia voce dotta recuperata dal latino effùndere, derivato di fùndere ‘versare’, col prefisso ex- ‘fuori’.

  • «Questa pentola effonde un profumino delizioso, che c'è dentro?»

Le famiglie di parole sono così: nel grappolo alcune sono in vista, usate a ripetizione, note come la toppa della porta di casa, altre stupiscono. Sono senza dubbio familiari, ma di qui a usarle…

In particolare, stiamo considerando la famiglia del verbo latino fùndere, un verbo cardinale, con una discendenza da patriarca — e che tende subito a metterci fuori strada per la somiglianza col nostro verbo fondere, che ne è derivato ma con un certo slittamento di significato. Il latino fundere vale ‘versare’. Lo vediamo nel diffondere, termine generalissimo e fondamentale, nel soffondere (di solito riferito a luci soffuse), nell’infondere (coraggio), nel profondere (in scuse), ma anche nel confondere.

L’effondere, direzionato dal prefisso e(x)-, dovrebbe essere un ‘versare fuori’ — cioè fotografa l’uscita di qualcosa. Effonde lava il pacifico vulcano a scudo, la vasca della fontana effonde acqua dai bordi, nel trasporto la tazza effonde tè bollente, e naturalmente nel romanzo drammatico si effondono lacrime e sangue. Ma naturalmente non si resta nell’ambito stretto del rovesciare.

L’effondere prende anche il profilo di un emanare, di uno sprigionare, di un mandare vellutato come un flutto: la siepe di gelsomino effonde un profumo inebriante, la sapienza dei tuoi gesti effonde un senso di sicurezza, e il pianoforte, dalla finestra aperta, effonde una musica che fa fermare chi cammina per strada. Per quanto sia suo fratello, si distingue dal ‘diffondere’ in maniera abbastanza netta: non solo è più ricercato (diciamo pure meno scontato), ma cambia il gesto. Il dis- del diffondere indica un da una parte e dall’altra, e ha il movimento dello sparpagliare — agitato, multidirezionale. Invece l’effondere dice meno, si dipinge con un tratto singolo ed essenziale, sospeso, poetico. Ma naturalmente si può sconfinare in un figurato ben ulteriore.

Il ‘versare fuori’, fra l’altro, ha come effetto quello di rivelare ciò che prima, contenuto, era nascosto, e che ora è versato e palese. L’effondere diventa proprio un ‘rivelare’. Se la zia effonde segreti come uno scolapasta, eviteremo di metterla a parte di dettagli che richiedono discrezione, se effondi il tuo interesse verso una persona, sarà palese a chiunque, e quando effondo il mio amore nei tuoi confronti, lo sto manifestando — magari, in quella che senza pensarci chiamiamo un’effusione.

È un verbo da tenere presente, perché è radicalmente familiare eppure insolito, e sa dare un tono di delicatezza descrittiva davvero ammirevole.

Parola pubblicata il 08 Luglio 2023