Fasmate

fà-sma-te

Significato Immagini formate dalle nuvole, nate da un effetto della luce del Sole o della Luna

Etimologia dal greco phásma ‘apparizione’.

  • «Nel cielo si profilavano fasmate inquietanti.»

Quando è che una parola esiste? La domanda non è banale, perché le parole sono norme, in particolare norme consuetudinarie, e stabilire quando una consuetudine esiste, vige ed è effettiva, implica qualche arbitrarietà di valutazione: con che intensità minima deve essere usata, e per quanto tempo, e da quante persone? Esistono parole che sono estremamente vivaci nell’orizzonte di una sola famiglia, parole che vengono usate solo in poesia una volta ogni vent’anni, ma oggi possiamo apprezzare un caso-limite.

Come spesso accade, la parola imputata ha un aspetto bellissimo. Le fàsmate, leggiamo nelle definizioni lessicografiche, sono un genere di apparizione atmosferica, formazioni nuvolose illusorie che manifestano immagini per effetto della luce del sole o della luna. Chiaro, no?
No, ma sembra che per i dizionari lo sia.

In effetti alcuni dizionari, anche blasonati, registrano questo termine. Una questione che puzza subito è che le parole usate per spiegare questa parola sono quasi sempre le stesse, con variazioni minime — a partire dalla prima attestazione del 1820 in un dizionario etimologico specialistico dedicato ai grecismi, esteso dal misterioso Aquilino Bonavilla. Niccolò Tommaseo, nel suo grande dizionario della seconda metà del secolo, aveva già piantato una bella croce sulle fasmate, ma è un termine che continua a trovarsi su certi dizionari dell’uso.

Il dettaglio è che queste registrazioni sui dizionari sono praticamente le uniche attestazioni d’uso del termine, oltre ai casi in cui se ne parla per dire che cosa vuol dire perché ha un significato apparentemente molto fascinoso. Insomma, ‘fasmate’ non si usa, non si è mai usato correntemente — almeno, in un modo che abbia lasciato traccia chiara. Al massimo se ne parl, ma pochissimo.
Se non si usa, allora queste apparenze che si formano nelle tinture delle nuvole per effetto delle luminarie celesti sono destinate a restare anch’esse, metaforicamente, solo fasmate inafferrabili e fallaci.

Non dovremmo essere davanti alla banale forma delle nuvole. Le fasmate dovrebbero individuare una traslucenza atmosferica che illude attraverso un gioco fra nuvole e luce. Potrebbe trattarsi di una di quelle suggestioni notturne in cui la luna traccia i contorni prossimi delle nubi e compaiono profili, artigli, vesti fuggenti; potrebbe trattarsi di uno di quegli effetti che alzano fiamme nel cielo al tramonto, o lo rendono morbido all’aurora. Ma non abbiamo molti addentellati per dare risposte certe. Anche l’etimologia, nella sua dotta semplicità, si conserva nella più attraente vaghezza: in greco phásma è solo l’apparizione.

Magari è un termine che in qualche nicchia, sotto qualche sasso, si usa con profitto, e vive una vita segreta. Ma per la generalità consociata siamo davanti a un altro caso di parola registrata, riportata, discussa, che ha la caratteristica non trascurabile... di non esistere.

Parola pubblicata il 02 Maggio 2024