Traslucido

tra-slù-ci-do

Significato Di corpo attraverso cui la luce passa diffondendosi, senza permettere di vedere dall’altra parte in modo chiaro; trasparente

Etimologia composto di tras- ‘attraverso’ e lucido, voce dotta recuperata dal latino lucidus ‘luminoso, limpido, chiaro’, da lucere ‘risplendere’.

Senza paradossi si può dire che ‘traslucido’ non è sempre una parola trasparente; è una parola di mezzo, che in diversi casi si confonde con gli estremi, ma che (se considerata bene) sa avere una precisione stupenda — e in più adombra qualcosa di davvero interessante.

Se partiamo dal significato, troviamo la qualità di un corpo che fa passare in parte la luce, senza però permettere di vedervi attraverso in modo chiaro: nel passaggio in tale mezzo la luce si diffonde, e già a poca distanza ciò che sta dietro al corpo traslucido diventa indistinguibile. È il regno dei vetri da bagno, dei fogli da calco, dei paralumi, di certe lamine minerali, dei ghiacci, dei vapori. Così possiamo optare per una soluzione traslucida per la finestra dietro alla doccia (oppure no, chi vuoi che ti veda?), scegliere lampadine traslucide se devono restare a vista, ammirare brandelli di panorama attraverso la nuvolaglia traslucida, o la concrezione traslucida di ghiaccio.

È un termine di precisione delicata, che facilmente viene assimilato o scambiato fra trasparente e opaco — parole più nette. Ad esempio i vetri delle docce possono essere detti opachi (ma se fossero davvero opachi creerebbero un cubicolo buio), e se sentiamo parlare dei cristalli traslucidi di un’auto, o di vasi traslucidi, non è raro che si tratti di materiali semplicemente trasparenti. Talvolta, alla descrizione esatta della qualità del materiale, ne è preferita una più diretta: il vetro è opaco, le tue grazie sono al riparo da sguardi maliziosi (sia mai che il traslucido dia l’impressione di poter rivelare qualcosa…). In altri casi, il traslucido offre un’impressione di scintillanza che il trasparente forse non assicura.

Dopotutto, a differenza del trasparente — qualcosa che permette un apparire attraverso di sé — il traslucido attinge all’immenso bacino del lucido. Oggi il ‘lucido’ ci fa venire in mente una superficie liscissima, magari polita o bagnata, che riflette la luce, ma come si può intuire notando il richiamo generale alla luce, è stato molto di più: dopotutto una mente lucida non è cerata. E in effetti il lucido ha avuto la portata amplissima del brillante, del rilucente, del luminoso, del limpido, del chiaro, anche se non parleremmo più di stelle lucide, di un torrente lucido.

Il traslucido non corre a dichiarare che delle apparenze nette lo attraversano. Si limita a rilevare il fatto semplice, ma sempre stupendo, che un rilucere gli passa attraverso.

Parola pubblicata il 21 Marzo 2021