Papale

pa-pà-le

Significato Relativo al papa; nella locuzione ‘papale papale’, con grande franchezza, o tale e quale

Etimologia da papa, che attraverso il latino della chiesa deriva dal greco páppas, ‘babbo’.

  • «Nessun rischio di equivoci: gliel'ho detto papale papale.»

Quando sia un aggettivo riferito alla figura del papa, il papale non ci dà problemi. Bolle papali, benedizioni papali, residenze papali… tutta roba propria del papa o relativa al papa — che trae il suo nome per eccellenza, attraverso il latino cristiano, dal greco páppas, cioè ‘babbo’; avevamo visto qualcosa del genere accadere anche all’abate. Questo di ‘papa’ è un titolo che nell’XI secolo si usa per i vescovi, e che poi resta esclusivamente al vescovo di Roma.

Più curiosa è la locuzione avverbiale ‘papale papale’: di origine romanesca, ci qualifica un’azione come diretta, che non nasconde niente, senza giri di parole. Anzi, tanto franca da essere quasi brusca. Un tempo era più diffusa nella versione ‘alla papale’, ma comunque ci resta il dubbio su quale sia il nesso.

Già, perché con tutta la generosità che si possa schierare, il riferimento pare enigmatico: si ricorre alla figura di un sovrano religioso, che ha parlato strettamente latino per la quasi totalità dell’esistenza della sua millenaria istituzione, come esempio di chiarezza terragna, panis pani vinum vino? I papi non saranno quasi sempre stati ben calati nelle sottigliezze della diplomazia e della teologia, e accessibili come imperatori giapponesi? Si dice che la locuzione nasca dalla schiettezza dei papi, ma abbiamo il diritto di conservare qualche dubbio, e di provare a introdurre qualche circostanza.

Guardiamo quando è che questo genere di locuzione inizia ad essere usata in maniera significativa: siamo nella prima metà del Seicento — epoca di complessità estrema, in cui altezze artistiche inarrivate fanno da contraltare a guerre di religione catastrofiche. È in effetti, fra l’altro, l’epoca della Controriforma, della reazione cattolica alla Riforma protestante: l’Europa si crepa tremendamente di spaccature violente e bellicose.
Se immaginiamo il modo in cui la società del mondo cattolico è coinvolta nel sostegno della figura del papa, possiamo iniziare a intravedere in maniera più sensata la narrazione positiva che conduce al ‘papale papale’, che suona tutt’altro che casuale. Alla polemica della corruzione del papato si risponde con l’idea generosa di un papa che è sincero, semplice, trasparente, e lo è senza temere di risultare per questo scomodo o inopportuno. Facile, nello svolgimento di un’intera epoca, che l’idea percoli negli usi linguistici.

Così oggi posso dirti la mia critica papale papale, senza ambiguità né velari di convenienza; puoi dirmi papale papale che è meglio se me ne vado; e con un significato un po’ diverso, che fa della sincerità una fedeltà da verbatim, un tale e quale, possiamo riportare papale papale ciò che ci è stato detto in ufficio.

Espressioni che hanno il pregio della popolarità e della pia scherzosità — e che però si portano dietro, istantaneamente, una lunga stratificazione d’idee e fatti, così complessa da essere difficile da decifrare.

Parola pubblicata il 26 Giugno 2025