Presidio
pre-sì-dio
Significato Guarnigione di difesa; difesa, protezione circoscrizionale; strumento o persona che opera in difesa, come garante
Etimologia voce dotta recuperata dal latino praesidium ‘guarnigione, difesa’, da praesidere ‘difendere, dirigere’.
- «Ci sono rimaste solo loro a presidio di questa tradizione.»
Parola pubblicata il 17 Marzo 2023
Ma certo che so che cosa vuol dire la parola ‘presidio’, pff, è una parola così semplice. Può indicare sia l’occupazione della piazza per la manifestazione sindacale protratta, sia un disinfettante per superfici, che c’è di strano?
‘Presidio’ è una parola che conduce una vita pubblica attivissima, per questo è così nota. Si attaglia a realtà variegate, ha un profilo d’impegno che piace, e però ha anche degli esiti inattesi. Se cerchiamo di capirci qualcosa di più, magari potremo usarla anche in maniera creativa.
Partiamo dall’etimo: ci racconta subito che siamo davanti a una parola di potere, perché il praesidium è figlio del praesidere, da cui il nostro ‘presiedere’. Uno ‘star davanti’ che è governo e protezione — e proprio di protezione ci parla in particolare il praesidium. Guarnigione, difesa, scorta, quasi sempre descrive una realtà militare, ma ha anche dei profili figurati che ritroveremo anche dopo — come quello del rimedio, che è in effetti un aiuto, una protezione.
Anche in italiano il presidio ha un primo rilievo militare: è la guarnigione posta a guardia di un certo luogo. Quel presidio che intendiamo come occupazione non militare di un posto — come ad esempio il picchetto di una manifestazione — ne è estensione diretta, al fine di testimoniare, propagare o propagandare un’idea.
Il prossimo passo richiede un minimo di attenzione: il presidio-guarnigione non è chiuso in sé, ma diventa circoscrizione, si riferisce al territorio. Un presidio, controllando un certo caposaldo, guarda una certa zona: così l’ospedale (che ha evidenti tratti protettivi) diventa il presidio sanitario della valle.
D’altro canto questa difesa ha anche una dimensione morale, di garanzia, che può impegnare o essere assicurata da strumenti, da persone, perfino da facoltà umane: si parla di come la Costituzione sia presidio della democrazia, di come il ruolo di presidente sia un presidio contro gli abusi dell’amministrazione, di una buona abitudine che è presidio di salute, del teatro del paese, presidio della sua vita culturale. Non è un aiuto vago, un appoggio solo dichiarato: è una difesa concreta, una garanzia fattiva — incrollabile come vuole essere una guarnigione insediata.
Sarebbe una progressione di significati cristallina, bella e lineare, se non fosse per l’arrivo del ‘presidio medico-chirurgico’, che sentiamo nominare nella pubblicità e troviamo su una certa varietà di confezioni.
Beninteso: ‘presidio’ è stato usato in ambito medico per secoli, col significato di strumento, di rimedio — come anticipavo. Francesco Redi, illustre medico del Seicento, poteva raccomandare dei cambi di presidio per certe malattie, e possiamo parlare di un presidio diagnostico. Ma per ‘presidio medico-chirurgico’ non s’intende quello che conseguentemente ci potremmo immaginare, cioè ogni dispositivo o medicamento che sia strumento ‘medico-chirurgico’.
Là dove interviene la legge, la lingua si irrigidisce: non può continuare a fluire nelle sue novità e nelle sue approssimazioni. Con un decreto, alla fine degli anni ‘90, sono stati individuati come ‘presidi medico-chirurgici’ dei prodotti che non sono farmaci ma che ci si avvicinano e che richiedono peraltro il presidio di una particolare regolamentazione nella produzione e nella commercializzazione. In larga maggioranza sono biocìdi — cioè ammazzano la vita in molte delle sue indesiderate forme. A mente del Ministero, vi rientrano «disinfettanti e sostanze poste in commercio come germicide o battericide, insetticidi per uso domestico e civile, insettorepellenti, topicidi e ratticidi ad uso domestico e civile». (Chissà quanto tempo hanno risparmiato usando questa splendida parola, ‘insettorepellenti’, invece di scrivere ‘repellenti per insetti’.)
E questa etimologia non solo è il filo che lega la nerboruta centuria di guarnigione al lezioso spruzzino antibatterico, ma è anche la via che ci può portare a trovare nuovi modi di intendere il presidio.