Prode

prò-de

Significato Valoroso, coraggioso; beneficio, interesse

Etimologia dal latino prodest ‘giova’, attraverso la locuzione tarda prode est.

Avanti, miei prodi. L’aura che evoca questa parola (ora aggettivo, ora sostantivo), la vediamo subito tinta dei toni dell’eroismo, della cavalleria - che tanto spesso afferiscono alla sfera militare. Racconta le qualità del valoroso, del coraggioso, ma ohibò, forse il valore o il coraggio sono solo in armi? Addirittura rispetto all’intrepido e al coraggioso, che vincono innanzitutto la paura, rispetto al valoroso, che con le sue azioni esprime la consistenza e il rilievo del suo spirito, il prode si mostra etimologicamente più pulito e umile: il prode giova. Quando si grida «Avanti, miei prodi», nessuno si sbrodola con un incensamento di valore, a nessuno viene sventolato davanti, in negativo, il fantasma del terrore. I prodi sono benefici, brillano in quanto giovano - ad altri, a sé. Un richiamo molto più concreto, una definizione molto più accettabile. Si può parlare dei prodi volontari che sorreggono una misericordia locale, dei prodi che vanno a correre anche quando gli pare d’aver sentito una goccia, dei prodi che si sacrificano finendo la pasta avanzata, mica si può lasciare la pentola sporca. Per quanto questo nobile carattere sia tenue: la vicinanza fra prode, valoroso, intrepido e coraggioso finisce per farli diluire gli uni negli altri. Anzi, figuriamoci che per descrivere un’azione rischiosa compiuta per temeraria spacconeria ci viene naturale usare il nome della prodezza - crepuscolo inatteso in cui il benefico eroico si fa vanesio e scemo.

Ah, invece il ‘prode’ usato nel senso di beneficio, di vantaggio, è del tutto desueto: difficilmente dirò che ti faccio prode dell’ultima fetta di pizza. Benché, magari, te la passerò augurandoti «Buon pro!», o dichiarando magnanimo che la lascio a tuo pro. E questo ‘pro’, così comune nei nostri discorsi (da quando ci domandiamo a che pro si fatica a quando affermiamo che l’iniziativa andrà a pro di tutta la comunità), è proprio un’apocope di quel vecchio ‘prode’, che in questa nuova forma prospera, vivace: certe parole sanno trovare la loro via meglio di un torrente.

Parola pubblicata il 03 Aprile 2019