Ressa

rès-sa

Significato Affollamento disordinato di persone

Etimologia dal latino rixa ‘rissa’, probabilmente incrociato con pressa.

Certe parole ci consegnano una saggezza meditata a lungo dalla mente popolare, capace di cogliere poeticamente (e con arguzia piuttosto divertente) la contiguità fra fenomeni differenti.

In latino si usava il termine rixa per individuare la disputa, la lotta, la rissa — in uno spazio di significato che andava dal dibattito accademico al parapiglia da trivio. Ora, come sappiamo, nel medioevo il latino scritto è sopravvissuto — anzi ha vissuto a lungo come quasi unica lingua scritta. Si è grossomodo conservato. Invece il latino parlato, passando mutevole di bocca in bocca, si è trasformato nei nostri volgari — ed è un’evoluzione per molti versi sfuggente: verba volant, non ne abbiamo gran traccia diretta.

Così c’è un lungo periodo in cui molte parole latine, per noi che guardiamo il passato, si inabissano e riemergono nello scritto volgare a distanza di secoli, dopo traversie che le stravolgono, che le fanno maturare. E questa è la sorte della ressa.

Mentre ‘rissa’ viene recuperato fresco fresco dal latino scritto, in qualità di zuffa in cui ci si ingiuria e percuote, la ressa racconta un affollamento disordinato, una calca — una pressa, potremmo dire, e in effetti pare che sia nata incrociandosi con questa parola, anche se in passato ha avuto significati prossimi a quelli di ‘rissa’.

C’è una continuità fra la situazione del tafferuglio e quella della folla schiacciata, e la ressa riprende registicamente questa potenzialità: la quantità di persone che si assembrano strette e turbolente è condizione ideale perché con una spinta e un urto di più scoppi qualche scintilla di rissa.

Così se diciamo che c’è ressa davanti all’entrata, aggiungiamo il pepe di una confusione diffusamente conflittuale pronta a sboccare — mentre la calca può anche avere una disciplina da metropolitana giapponese. Se proponiamo di ripassare più tardi al museo, che adesso c’è una ressa di turisti, non tratteggiamo solo l’affollamento di una moltitudine, ma anche un’atmosfera irritante. Mentre la ressa davanti allo spaccio di bomboloni e ciambelle, in cui guai a tentare di passare avanti, ne garantisce e significa la qualità eccelsa — mentre l’assembramento avrebbe ormai il solo magone sanitario.

‘Ressa’ è una parola mutata, imbastardita, cotta nell’uso, e che ci presta una possibilità espressiva di un vigore meraviglioso.

Parola pubblicata il 19 Agosto 2021