Scheumorfismo

scheu-mor-fì-smo

Significato Aspetto di un oggetto o di un materiale che imita quello di un altro, specie di pregio; rappresentazione grafica, anche digitale, che simula un oggetto del mondo fisico

Etimologia dall’inglese skeuomorphism, composto con elementi greci derivati da skêuos ‘attrezzo’ e morphé ‘forma’, propriamente “l’essere a forma di qualcosa”.

Nell’antichità avere stoviglie di metallo era un lusso signorile — e si sa, tanta gente vuole accedere almeno a una parvenza dei lussi signorili, ora come allora. Per questo in Etruria ebbe gran successo la ceramica chiamata ‘bucchero’: era una ceramica relativamente economica, ma nera e lucida come il bronzo. Questo è un esempio lampante di scheumorfismo, una simulazione ornamentale, che sembra una tendenza così radicata da aver trasceso l’analogico arrivando perfino al digitale — insomma, pervade le nostre esistenze su molti piani.

Il termine pare sia stato modellato in inglese, ma (proprio come si può annusare) a partire da materiale greco. Se possiamo indovinare che quel -morfismo è figlio di morphé, la forma, il primo elemento è meno perspicuo: skêuos significa ‘attrezzo’. Letteralmente otteniamo un significato del tipo, l’essere ‘a forma di qualcosa’. Può parere generico, ma invece calza bene sulla grande varietà del concetto.

I pavimenti in pvc imitano le liste di legno del parquet, le lampadine e i lampadari imitano candele e candelieri, paccottiglia di plastica e latta imita orologi e monili di metalli pregiati; stucchi grigi simulano architravi di pietra serena, vetri dipinti in superficie si fanno passare per maestose vetrate colorate. Una rappresentazione trompe-l'œil (“inganna l’occhio”) apre con un affresco una finestra dove non c’è, crea una cupola o un soffitto a cassettoni dove il soffitto è liscio. Ma non solo.

Le note sul computer sono foggiate a mo’ di post-it, abbiamo una scrivania digitale (o desktop) su cui disporre i nostri documenti, scorriamo le pagine di libri digitali con un gesto simile a quello che usiamo per voltare quelle di carta.

Lo scheumorfismo è un modo che abbiamo per agganciarci con una decorazione callida ad hoc a un certo stile, a un certo immaginario — che è desiderato il più delle volte in quanto notoriamente ricco, ma anche in quanto noto tout-court. È accomodante perché ci permette di accedere a dei fasti che sarebbero solo fantastici, con una finzione non meno che teatrale (ma lo sappiamo, non si fa teatro solo a teatro), e inoltre ci permette di presentare il nuovo in maniera rassicurante, non disorientante. È l’incontro fra il design e la finzione della metafora.

Non a caso buona parte dello scheumorfismo digitale è già rétro, se non del tutto desueto: nel design come nella retorica, quando non c’è più una massa da rassicurare, e anzi la massa è ormai piuttosto disinvolta, la metafora diventa didascalica.

Parola pubblicata il 19 Marzo 2022