Schiatta
schiàt-ta
Significato Stirpe
Etimologia dalla voce gotica o longobarda ricostruita come slahta ‘stirpe’.
- «Non è di una schiatta altrettanto blasonata, per questo schiatta d'invidia.»
Parola pubblicata il 24 Maggio 2025
schiàt-ta
Significato Stirpe
Etimologia dalla voce gotica o longobarda ricostruita come slahta ‘stirpe’.
Parola pubblicata il 24 Maggio 2025
Non facciamo finta che l’eco non si senta, anche se non c’entrano niente fra loro, dal punto di vista del significato. Due parole che confluiscono in una medesima forma non sono perfettamente immiscibili — fosse anche solo per l’impressione esercitata dal suono puro, e per le sensazioni che si portano dietro, che tendono a sovrapporsi. Però la somiglianza fra la schiatta e lo schiattare potrebbe non essere meramente incidentale.
Probabilmente è attraverso il longobardo che ‘schiatta’ si assesta in italiano — tramite la voce ricostruita come slahta, peraltro analoga a un’altra già introdotta col gotico. È la stirpe, la razza, il genere, e troviamo paralleli ad esempio nell’antico alto tedesco gi-slahti, che genera il tedesco Geschlecht, il genere. Se vogliamo fare un passo ancora più a ritroso (entrando però in un terreno discusso e non pacifico), possiamo dire che questa famiglia di termini scaturisce per astrazione da una radice protogermanica ricostruita come slahan- ‘colpire, battere’. Il senso non pare conseguente, ma in realtà è una figura ancora nel nostro repertorio concettuale: il battere è intento e fortemente direzionato, e può essere immagine di uno sviluppo in una certa direzione (anche io batto perché si scelga una tal soluzione). La tensione dello sviluppo in una certa direzione continua nell’imitazione, del prendere da qualcuno, ed è di qua che si fa discendenza (da collegare probabilmente con lo szlachta).
Peraltro se anche lo schiattare, con la sua alterazione ‘schiantare’, si fa risalire allo slahan- (se non a un’onomatopea latina o ad altra radice germanica), la parentela si fa concreta.
Anche in questo caso abbiamo una palata di sinonimi: la questione della discendenza e dell’appartenenza a una gente è sempre stata molto importante per chi ha vissuto prima di noi, così la faccenda è stata accordata in una quantità di modi: abbiamo le metafore arboree come la stirpe e il ceppo, idee più genealogiche come lignaggio e casata, arriviamo alle altezze pretenziose della dinastia e alla ricercatezza demodé della prosapia e via dicendo.
La schiatta si distingue per un suono forte: imprime un certo vigore alla linea di sangue che identifica, ma soprattutto (senza portare il tratto all’estremo) ha anche un respiro più letterario, forte nella serietà e simpatico nell’ironia.
Quando parliamo dell’amica che appartiene a una schiatta di artisti e artiste d’ogni genere, al proprietario di antica schiatta che gestisce come albergo il castello avito, delle persone di una certa schiatta che frequentano la famosa trattoria del centro, scegliamo di comunicare quest’appartenenza con parole non spicciole, ma di moneta grossa. Che però, in filigrana, certo, e abusivamente, ma forse in un modo che non si elude… ci mostrano la schiatta gonfia da creparsi, da schiattare.