Sizigia

si-zì-gia

Significato Allineamento della Luna o di un altro corpo celeste con la Terra e il Sole in congiunzione od opposizione

Etimologia voce dotta recuperata dal latino tardo syzýgia, prestito dal greco syzygía ‘congiunzione’, da sýzygos ‘accoppiato’, composto da sýn ‘insieme’ e zygón ‘giogo’.

  • «Che marea alta! Siamo in fase di sizigia.»

L’allineamento dei corpi celesti ha un gran carisma esoterico, è alla base di tante narrazioni più o meno mitologiche e fantastiche, e di molte considerazioni astrologiche, ma non solo: ha anche degli effetti fisici reali interessanti.

Parlare di sizìgia (che, per intenderne il suono, fa rima con vestigia e battigia) significa parlare di una posizione della Luna. In particolare sono dette sizìgie due posizioni che la Luna assume nella sua orbita, in opposizione e in congiunzione col Sole.

In altri termini, sono sizìgie tanto l’allineamento Sole-Terra-Luna quanto quello Sole-Luna-Terra. Il primo è il momento del plenilunio, quando a favore della nostra vista notturna il Sole, da dietro la Terra, illumina in pieno la faccia della Luna; il secondo è il novilunio, quando la Luna si scalda la schiena al Sole e ci guarda col volto in ombra.

Sono due momenti ovviamente opposti, e che però hanno delle caratteristiche comuni. Il termine sizigia è importante proprio perché ci dà un termine più generale rispetto al significato tecnico di congiunzione e opposizione, valorizzandone la prossimità. È semplicemente una posizione in cui gli astri si trovano aggiogati insieme, in linea. Ma in che consiste la prossimità di questi opposti?

Non so su quanti siti istituzionali comunali si trovino spiegate le maree come fenomeno astronomico — probabilmente non molti, ma su quello del comune di Venezia sì, e con una nota proprio sulle sizigie. Il perché è chiaro: le sizigie accentuano le maree, i mascheretti, le acque alte. Sono configurazioni in cui, seppur in modo diverso, le forze gravitazionali di Luna e Sole agiscono costruttivamente sulle gobbe di marea, e le maree sizigiali sono quelle in cui si osserva il massimo dell’escursione fra bassa e alta marea. Capiamo bene perché siano interessanti per l’amministrazione veneziana.

Ciò nondimeno resta una parola ostica, molto concentrata sul suo significato proprio, tanto da non dare adito a usi figurati correnti — si può trovare giusto qualche riferimento ricercato a opere d’arte configurate in sizigia in una mostra (dire che sono tre in fila può non essere abbastanza). E figuriamoci, è anche una parola difficile da tenere in bocca, tanto che spesso viene invertita con una metatesi in un meno preferibile sigìzia. Ma il suo ambito d’uso — fra divulgazione di fisica classica, articoli di scienze occulte e aggiornamenti sul meteo in Laguna è quanto di più simpaticamente bizzarro e fascinoso si possa chiedere di trovare.

Parola pubblicata il 26 Maggio 2022