Smantellare
sman-tel-là-re (io sman-tèl-lo)
Significato Demolire, specie un’opera difensiva; rendere inoperativo un impianto, sciogliere un’organizzazione; confutare
Etimologia composto parasintetico di mantello, dal latino mantellum ‘velo’.
Parola pubblicata il 16 Ottobre 2018
Già solo iniziando a pensare di analizzare questa parola fa sorridere realizzare che sì, senz’altro c’entra il mantello. Siamo quindi davanti a un ‘distruggere’ significato da un togliere il mantello? Ma il mantello non è qualcosa di solo esterno, superficiale?
Per distendere la via etimologica è importante fare una precisazione intermedia su un certo passaggio figurato. Lo smantellare nasce come un demolire fortificazioni difensive. E per chi ha l’occhio più acuto tanto basta a intendere il resto dello svolgimento: la fortificazione - pensiamo a una cinta muraria - copre ciò che difende, lo ripara come un mantello ci ripara(va) dalle intemperie. Perciò può essere smantellata; anzi addirittura si parlava di smantellare una città per dire che ne venivano demolite le mura, quasi donna che venisse scoperta.
E c’è una peculiarità sottile e tanto interessante che connota lo smantellare: tendenzialmente non è una distruzione violenta. Magari è una demolizione imposta da altra volontà, da cause di forza maggiore, ma perlopiù viene compiuta in maniera ordinata, ragionata, fredda. Se smantello una nave, la porto in porto e la demolisco con metodo; se smantello una fabbrica la smonto pezzo a pezzo, portando via i macchinari, tirando giù i padiglioni in modo conveniente; se smantello un’organizzazione criminale vuol dire che attraverso le mie indagini sono riuscito a condurre arresti che la portano al collasso e all’innocuità; e se smantello una tesi la mino in maniera strategica riducendola all’inconsistenza.
Lo smantellare non è un radere al suolo, un obliterare; è piuttosto uno smontare, uno sfasciare, che magari ci lascia anche una risulta da reinvestire, con calcolo più che con rabbia. Il mantello tolto non sparisce.