Viatico

vi-à-ti-co

Significato Insieme del necessario per un viaggio; estremo sacramento; conforto, sostegno morale prima di un’impresa

Etimologia voce dotta recuperata dal latino viaticum, da viaticus ‘relativo alla via’, da via.

  • «Le ho dato come viatico dei biscotti fatti in casa.»

È una parola elegantissima, che copre momenti decisivi e anche struggenti della nostra vita. Ha anche una centralità maggiore di quel che si possa immaginare a prima vista, ma partiamo dall’origine.

Il viaticum ha una dimensione storica, sempre indicata sui dizionari: nel mondo latino era l’insieme delle provviste e del denaro che servivano per un viaggio. Con tutta evidenza è un derivato di via, in particolare attraverso l’aggettivo viaticus, ‘ciò che riguarda il viaggio’.

Tutto molto facile, se non che questa semplice progressione sottende altro. Innanzitutto, la profonda dimestichezza che il popolo di Roma aveva con la via, con la strada: non è un segreto che la rete stradale romana sia stata fondamentale per la Repubblica e per l’Impero, e che nel mondo antico, coi suoi 80.000 chilometri, abbia rappresentato un unicum. Meno noto è che la concezione stessa del viaticum sia alla base del nostro viaggio, passato attraverso il viatge provenzale. Ciò che serve per il viaggio estrinseca il viaggio stesso, ne è anticipazione d’esperienza, e perciò diventa il viaggio stesso.

Questo significato centrale di viatico quale insieme dell’occorrente per il trasferimento passa anche in italiano, seppur con un tono letterario, aulico: la mamma e il babbo ci preparano il viatico per il nostro primo viaggio all’estero senza di loro, quando ci vede uscire a giocare fuori la nonna ci dà il viatico di un’arancia, e l’amica alla stazione ci dà il viatico di un libro di poesie che ha scelto per noi. Però in italiano il viatico prende anche pieghe ulteriori.

Uno importante riguarda la fine della vita, ed è ecclesiastico: legge la morte come viaggio, e qui il viatico è il sacramento estremo, la comunione amministrata a chi muore. Anche se non di rado le ultime parole sono viatico per chi resta.
Giusto il primo viatico ad apparire in italiano è un viatico figurato, che si avvicina al conforto e al sostegno prima del viaggio, o dell’impresa in genere. Le ultime raccomandazioni dell’allenatore sono il viatico per la gara, salutandoli sulla soglia lo zio dà agli ospiti il viatico di una bottiglia di un vino che hanno apprezzato insieme durante la cena, diamo il viatico di una maledizione ben tornita a chi ci taglia la strada in bicicletta, e cento baci e benedizioni sono il viatico per l’amico brillante che espatria.

È una parola senz’altro elevata, e si possono avere delle remore a usarla; ma è una parola che si colloca nei momenti delle separazioni, delle fini e degli inizi. Sono momenti che si possono considerare con le parole che indossiamo tutti i giorni, certo, ma forse sono momenti in cui è giusto esprimere il concetto migliore con la sua parola — che è saluto, che è appoggio, che è presenza persistente e che è il viaggio stesso.

Parola pubblicata il 17 Febbraio 2023