Mena

mé-na

Significato Subdolo intrigo, maneggio

Etimologia da menare ‘condurre’, dal latino minari ‘minacciare’.

Il campo dell’inganno, come sappiamo, è denso di sinonimi. In quanto ambito ovviamente fitto di pericoli, la lingua ci offre una gamma di possibilità molto sofisticate per specificare le connotazioni d’inganno che abbiamo in mente — e fra queste c’è la ména, non fra le più usate.

Scaturisce da un verbo che in italiano ha avuto una grande fortuna, ma che nella sua accezione principale è praticamente desueto: menare. Noi lo intendiamo soprattutto come un ‘picchiare’, e non senza ragione, ma è stato soprattutto un ‘condurre, portare’. Derivando dal latino minari, cioè ‘minacciare’, non era un guidare che alla radice fosse particolarmente sereno, e si capisce come meni alle botte (senso maturato fra centro e meridione). Aggiungiamo che peraltro il minari era in origine uno ‘stare in alto’ (lo riconosciamo nell’eminente, nel prominente), ed è di poesia squisita il passaggio fra lo stare in posizione elevata e il minacciare.

Ad ogni modo, la mena è un intrigo subdolo: raggira, manovra, mena per il naso e conduce in maniera surrettizia là dove intende, in modo da poterne approfittare. E però, lo sentiamo bene, è una parola asciuttissima, a suffisso zero. Non ha il suono icastico dell’imbroglio, le sottigliezze del tranello e dell’insidia, la delicata magniloquenza dell’inganno, il profilo giuridico della frode e della truffa. Non perde un bottone di gravità, ma ha una sobrietà spiccia e rassegnata. È quasi annoiata, la mena — con un tratto che ritroviamo nella mena delle pecore, la transumanza, e più correntemente anche nella menata: più che di bastonatura, sa di ripetizione noiosa. Tant’è che alla mena è accaduto qualcosa di insolito, in questo campo: si è anche ripulita.

Sono accezioni ormai desuete, ma la mena è anche stata l’affare, la faccenda in genere, la trattativa, e perciò pure la bega, la contesa, la grana. E perfino il modo di fare, lo stato, la condizione. Intrigo subdolo va bene, ma letto con un grano di sale, pare, senza troppa animosità, come uno dei fatti del mondo — non dei migliori, né dei più lisci, anzi infame all’imo, ma questo è.

Posso parlare delle mene politiche che vengono denunciate a gran voce, vengo accusato di aver preso parte a mene famigliari intorno a un’eredità, e viene svelata la mena intorno a un arresto pretestuoso.

Non è una parola che calca, ma l’effetto di sprezzatura spassionata, il suo glissando riesce a rendere la trama con un’evidenza svilita. Un effetto non dappoco, anche perché in questo ampio arcipelago di trucchi e trappole è davvero molto particolare.

Parola pubblicata il 22 Aprile 2025