Belluino

bel-lu-ì-no

Significato Di belva; feroce, brutale

Etimologia voce dotta recuperata dal latino tardo belluinus, derivato di belua ‘belva’.

  • «È entrato con un urlo belluino.»

L’uso è semplice e versatile, ma il termine è ricercato e l’effetto è particolare e sicuro.
‘Di belva’. Non un significato rassicurante — quella della ‘belva’ è una delle immagini più terribili e indefinite che abbiamo. Abbiamo genericamente in mente e in cuore che si tratti di un animale feroce, ma lo significa da una posizone particolare, che si nota perfettamente considerando i sinonimi.

La bestia potrebbe essere una sua collega (anzi forse è la sua unica parente al mondo, l’etimologia del latino belua non porta da nessuna parte e non sente altri echi che bestia). E però la sappiamo considerare in altre vesti — senza scomodare il pur eloquente riferimento della bella e la bestia, a volte concediamo un povera bestia ma non un povera belva. La fiera lo sarebbe senz’altro, una collega, e nettamente feroce, ma è tanto desueta, e le fiere tendono piuttosto all’amenità delle sagre (ma sono tutt’altra faccenda, etimologicamente). Insomma, quello della belva resta un riferimento univoco e corrente davvero interessante. E però il belluino si muove in maniera opposta.

Col suo sapore latino pettina un po’ questa creatura spaventosa.
Il bestiale evoca tutto un violento mondo di intensità: dal fisico bestiale alla fame bestiale all’espressione bestiale tutto qui è bestialmente estremo. Il ferino è di una bestialità più compassata (direi felina), di selvatichezza pericolosa e feroce ma senza gli strepiti delle violenze bestiali — sguardi ferini, istinti ferini, sentimenti ferini. Abbiamo anche l’animalesco, che si affranca dalla genericità dell’animale per abbracciare un’essenza zotica, sgraziata, perfino stupida e inespressiva (quanta umana generosità verso gli altri animali, si vede che noblesse oblige).

Il belluino da un punto di vista intellettuale non è da meno: un bel serto di selvaggio, brutale, sgraziato, istintivo. Posso parlare delle grida belluine che escono dal bar durante la partita, dei gesti belluini della persona presa dall’ira, dell’attrazione belluina che ci travolge. Si capisce bene che l’intensità di questa energia di belva è formalmente trasmessa, ma è trasmessa in maniera più tiepida, più distante, anche più sobria.

È una risorsa eccezionale per quei discorsi in cui è importante scegliere parole compassate e che però richiedono forza e chiarezza. E poi il suo suono insolito aiuta a far girare il volano — è notevole dare attributi da bestia… con l’eco di un ululato. Belluino.

Parola pubblicata il 19 Giugno 2024