Ferino
fe-rì-no
Significato Di fiera; selvaggio, crudele
Etimologia voce dotta recuperata dal latino ferinus, da fera ‘fiera, bestia feroce’.
Parola pubblicata il 25 Giugno 2021
fe-rì-no
Significato Di fiera; selvaggio, crudele
Etimologia voce dotta recuperata dal latino ferinus, da fera ‘fiera, bestia feroce’.
Parola pubblicata il 25 Giugno 2021
Questa parola è a un tempo minacciosa, tagliente e ricercata; con la sua precisione investe l’intero discorso, e si distingue da sinonimi e termini prossimi in maniera sottile e interessante.
Stiamo parlando di un aggettivo che ci racconta qualcosa di proprio delle fiere — non intese come feste o esposizioni (quelle sono parenti delle ferie), ma come bestie feroci. E quali sono le sfumature di questa qualità?
La fiera è la belva feroce di dimensioni notevoli. Non è una creatura vaga, identificata solo per il suo essere selvaggia e magari pericolosa: è una categoria circoscritta a un vertice predatorio. In questo si distingue nettamente dalla bestia, molto più generica — e lo stesso bestiale riesce molto meno netto del ferino, tagliando un significato ampio di forza estrema, di violenza vigorosa, di selvatichezza rude. Un significato con evidenti tratti positivi, peraltro; anzi, possiamo dire che la negatività della figura della bestia è sempre più sgradita. E anche la belva ha contorni più sfumati — per quanto il suo tratto di ferocia scatenata sia evidente, e fulcro del belluino.
Il ferino invece ci parla di un tratto che non è semplice selvaggia ferocia, bensì nientemeno che crudeltà — e lo mette più a fuoco, in una dimensione meno umana. Se possiamo dire comunemente che quando giocano a calcio Tizio e Gaia diventano bestie o belve, più difficilmente diremo che diventano fiere. Un po’ perché fiera è un termine più dotto, meno corrente e convive con parole omografe, scritte nello stesso modo; ma ci sono anche ragioni intrinseche: la fiera ha un profilo da superpredatore che l’umano, pur nella sua inclinazione pantoclastica che mette a repentaglio il mondo intero, non ha. Il ferino riesce a comunicare il tratto elegante, incombente di una ferocia crudele che una scimmia nuda non ha. E per quanto selvaggio non pare tanto scervellato e scomposto, anzi: il ferino è per sua natura (secondo il metro umano) altero, orgoglioso. Non scordiamo che la fiera e la fierezza sono rami dello stesso ferus, feroce.
Così se parlo di uno scontro ferino fra due persone tratteggerò un conflitto praticamente sanguinario (come sarebbe più figurato se fosse belluino!), un’ostilità ferina mi inquieterà ai limiti del panico (come sarei in grado di fronteggiarla razionalmente se fosse bestiale!), mentre un urlo ferino mi lascia sgomento, e se un istinto ferino mi guida posso spaventare anche me stesso.
Una parola da spendere con proprietà per l’intensità di significato che conserva, ma che si fa notare e ricordare per forza e finezza.