Biscondola

bi-scón-do-la

Significato Luogo riparato dal vento ed esposto al sole

Etimologia dal latino còndere nel senso di ‘custodire, nascondere’, col prefisso rafforzativo bis-.

  • «Stiamo ancora un po' alla biscondola qui in veranda, quando gira il sole arriviamo.»

Una parola estremamente specifica, che però ci permette di dare un nome a qualcosa che nella gran trama del mondo distinguiamo benissimo e spesso desideriamo e cerchiamo specificamente, specie nelle stagioni meno calde.

‘Biscondola’ è un termine raro. È un toscanismo ricavato per via popolare direttamente dal latino còndere, che aveva i famosi e alti significati di ‘fondare, istituire, scrivere’ (ricordiamo il capolavoro storiografico di Tito Livio, Ab Urbe còndita, ‘dalla fondazione della Città’). Non aveva solo quelli, però, anzi sono state le accezioni seconde del ‘custodire’ e del ‘nascondere’ a perpetuarsi — con evidenza nello stesso nascondere, come anche nel recondito, e nella nostra biscondola. Questo nascondiglio, questo riparo trae intensità ed estensione dal prefisso bis- usato come rafforzativo (caso anch’esso raro ma non isolato, pensiamo al bislungo).

La biscondola è un luogo riparato dal vento ma esposto al sole. Sono due condizioni che rendono un luogo ameno e bramato, fin da quando spirano i primi freddi. Le biscondole sono desiderate per i momenti di pausa e riposo, o di lavoro fermo, e possono prendere le forme più differenti, naturali o artificiali: per indicare il sostarvi, classicamente si parla di uno ‘stare alla biscondola’, a cui possiamo apportare le varianti che ci paiono buone.
Durante la lunga camminata in montagna ci mettiamo alla biscondola presso un ciglione di roccia che copre dalle raffiche e riverbera il calore del giorno; dopo aver trafficato nell’orto i nonni si mettono alla biscondola in veranda col caffè, scambiando poche solite parole; e presso la fermata dell’autobus raro la gente si accalca nella biscondola di una nicchia assolata.

È una parola affilatissima. Abbiamo vari modi per parlare di luoghi variamente riparati, variamente esposti al sole, e sono invariabilmente parziali e didascalici — rifugi, ripari, posti al sole. La biscondola, imperniandosi sul riparo raccolto, e dichiarando la propria eccellenza col solo prefisso, osa senz’altro di più. Ci dichiara in modo veridico che questo riparo dal vento al sole è un riparo particolare, e che merita un nome suo.
Senz’altro però anche noi osiamo, se la usiamo: è una parola desueta, e si corre il rischio di non essere benintesi. Ma circostanziamo.

Se dico che in questa giornata di freddo cristallino me ne sto alla biscondola sulla panca contro la parete del bivacco, anche chi non riesca a decifrare analiticamente ‘biscondola’ intenderà che è un modo piacevole di trovare riparo. Non dobbiamo aver paura di intendere e fare intendere le parole pure così, alla buona. Anche perché questa è una parola immediatamente simpatica, nonnesca, che sdrucciola senza sapori presuntuosi d’esoterismo iniziatico.

Parola pubblicata il 04 Ottobre 2025