Coccinella

Parole bestiali

coc-ci-nèl-la

Significato Nome comune di circa 6000 specie di insetti appartenenti alla famiglia dei coccinellidi, dell’ordine dei Coleotteri

Etimologia dal latino scientifico coccinella, derivato da coccinus, a sua volta dal greco kokkinos, ‘scarlatto’.

  • «Una coccinella! Porta fortuna!»

È molto difficile per un insetto farsi una buona reputazione: in genere suscitano troppo ribrezzo. La coccinella, però, è una fortunata eccezione, forse per via del suo colore rosso e della forma tonda che la distinguono dai suoi simili. E forse anche per il fatto che è golosa di afidi, i quali possono arrecare gravi danni alle piante.

Fatto sta che la coccinella è simpatica a tutti, tanto da essersi meritata un’infinità di nomi e soprannomi. C’è chi la chiama Giovannina (in portoghese johaninha), chi Gertrude (in Finlandia), chi Apollonia (in Slovenia), chi Caterina (in Estonia e Ungheria, senza contare alcune forme dialettali italiane, come Catarinedda).

Altri sono ancora più fantasiosi: la coccinella è una “mela rossa” in Albania (mollëkuqe), un “piccolo sole” in Ucraina (sónečko), un “agnellino” in Polonia (biedronka). Il premio pragmatismo invece lo vincono i turchi, che la chiamano “insetto portafortuna” (uğur böceği), riassumendo ciò che di fatto pensano tutti: la coccinella non è semplicemente carina, è un concentrato zampettante di buona fortuna.

Non per nulla innumerevoli filastrocche la invocano per i più disparati favori: qualcuno le chiede la ricchezza o il successo, qualcun altro il bel tempo. Spesso le si domanda anche di predire il futuro, motivo per cui in diverse zone dell’Italia centro-meridionale è soprannominata “indovinella”. Leggenda vuole per esempio che, se una coccinella si posa sulla mano di una ragazza, questa si sposerà entro l’anno. Mentre nella tradizione scandinava la coccinella ha il potere di indicare alle fanciulle da quale direzione giungerà il futuro sposo.

Ma c’è chi affida alla coccinella addirittura la salvezza della propria anima. Diverse filastrocche, infatti, la dipingono come un messaggero celeste, capace di insegnare ai morti la strada verso il cielo, o quantomeno di portare le preghiere fino a chi di dovere.

E che la coccinella sia ben introdotta ai piani alti lo testimoniano anche molti dei suoi nomi: in Olanda è una “piccola creatura del buon Dio” (lieveheersbeestje), nel Lussemburgo un “piccolo animale del Paradiso” (himmelsdéierchen), mentre in Italia uno dei suoi nomi è “gallinella del Signore”. Particolarmente gettonato è "mucca di Dio” (in russo božja korovka), che appropriatamente diventa “mucca di Allah” nel Caucaso e “mucca di Mosè” in lingua ebraica.

Soprattutto la coccinella risulta essere amica stretta della Madonna, forse perché anche lei è tradizionalmente avvolta in un mantello rosso. Infatti in alcune regioni italiane la coccinella è nota come madonnella e mariola, e i riferimenti si sprecano anche nei suoi nomi esteri: in Spagna (mariquita, ossia “piccola Maria”), in Germania (marienkäfer, “coleottero di Maria”), in Norvegia e Danimarca (marihøne o mariehøne, “gallina di Maria”) e nei Balcani (bubamara, “insetto di Maria”). Anche l’inglese ladybird (letteralmente “signora uccello”) in realtà si riferisce sempre alla Signora per eccellenza, la Madonna.

Tuttavia la coccinella discorre volentieri anche coi santi. In Sicilia in particolare trae spesso il suo nome da San Nicola, ossia l’antenato di Babbo Natale. E l’uso si è esteso anche a Malta, dove l’insettino è chiamato nonnakola, appunto “nonno Nicola”. Del resto anche Babbo Natale veste di rosso, per cui tutto torna.

Parola pubblicata il 01 Gennaio 2024

Parole bestiali - con Lucia e Andrea Masetti

Un lunedì su due, un viaggio nell'arcipelago dei nomi degli animali, in quello che significano per noi, nel modo in cui abitano la nostra vita e la nostra immaginazione.