Gabola

gà-bo-la

Significato Trucco, sotterfugio, raggiro

Etimologia alterazione di cabala.

  • «E questo problema come lo risolviamo?» «Non ti preoccupare, una gabola la troviamo.»

La cultura più alta filtra nei piani inferiori della lingua: è così che nasce anche la gabola.

Siamo davanti a una parola dal respiro locale ma non troppo, il cui uso si concentra in area centro-settentrionale. E ci descrive qualcosa che abbiamo una cassetta degli attrezzi sterminata per significare: l’inganno.

Lo fa partendo da un alto riferimento della tradizione ebraica, biblica, ma vivissimo anche nella cultura italiana: la cabala.
Le dottrine cabalistiche, con le loro interpretazioni dei testi sacri, hanno dei tratti misterici, esoterici, perfino magici, su cui si sono affaticate grandi menti — ma il loro sforzo, fuori da cerchie strette e sapienti, giungendo in orizzonti di mondo più popolari, diventa facilmente sospetto. Fu una saggezza popolare a leggere nella grammatica l’incanto che portiamo nel glamour, e similmente è terragna e spicciola — da proverbio — quella che ha fatto del termine ‘cabala’ un sinonimo di ‘imbroglio’. Ecco, la gabola si installa qui, in questa giuntura di torbida estensione di significato.

Non sembrano esserci più molti dubbi: ‘gabola’ è proprio un’alterazione popolare di ‘cabala’, ed emerge esattamente con quella selezione di significati. Poiché la cabala è una dottrina difficile, involta, ricca di calcoli e registrazioni di segni che schiudono divinazioni (peraltro non di rado riferimento diretto e pretestuoso di truffatori) si presta ad essere letta come menzogna da imbonitore, trucco, espediente, sotterfugio, raggiro.

Ma se parlo delle cabale con cui l’avvocato riesce a risolvere una questione spinosa, della cabala con cui mi viene negato un rimborso, proprio la conservazione del termine originale dà all’espediente, al trucco, un’aura dotta, da azzeccagarbugli. Invece la gabola, pur essendo la stessa cosa, ha un tono più pronto, disinvolto, scapestrato.

L’alto riferimento culturale si media, si fa più distante, e resta quel profilo menzognero che era stato maturato, declinato nell’imbroglio, nell’intrigo e nella scappatoia — ma anche con qualche connotato di lepore, magari, di escamotage, non trascurando che si sta comunque parlando di soluzioni inventive.

Infatti possiamo parlare delle gabole politiche con cui vengono girate le poltrone, della gabola nascosta dall’occasione promettente, ma anche della gabola con cui nella serie vengono fatti incontrare due personaggi, o della gabola con cui si risolve l’intoppo matematico durante il calcolo.

È una parola che si fa notare, che col suo suono sdrucciolo, rotondo, liscio e sonoro trasmette l’idea di qualcosa che fila e si avvolge rapidamente — unendo la diffidenza per le materie difficili al sale del raggiro.

Parola pubblicata il 09 Giugno 2022