Geniale
La strana coppia
ge-nià-le
Significato Dotato di ingegno eccezionale; che denota un ingegno eccezionale
Etimologia voce dotta recuperata dal latino genialis, derivato di genius.
Parola pubblicata il 26 Marzo 2019
La strana coppia - con Salvatore Congiu
Parole sorelle, che dalla stessa origine fioriscono in lingue diverse, possono prendere le pieghe di significato più impensate. Con Salvatore Congiu, insegnante e poliglotta, un martedì su due vedremo una di queste strane coppie, in cui la parola italiana si confronterà con la sorella inglese, francese, spagnola o tedesca.
Come si traduce in inglese L’amica geniale di Elena Ferrante? Facile: The Genial Friend, giusto? Sbagliato: My Brilliant Friend. E “letto geniale”? Ehm… forse “genial bed”? Sì, qua ci siamo. Ma come? Quindi in inglese posso definire “genial” un letto ma non una persona? Sì che puoi, ma non vuol dire “geniale”. Ah. E comunque, che diavolo sarebbe un letto geniale, in qualsiasi lingua? Un letto matrimoniale. Cosa? E che c’è di geniale nel matrimonio? Capiremo tutto strada facendo.
Il Genius in latino era un nume tutelare, uno spirito che presiedeva alla nascita degli esseri umani e li proteggeva sino alla morte: l’anima, insomma, o anche una sorta di angelo custode, che peraltro possedevano non solo le persone ma anche i luoghi, i popoli, le cose e le attività umane. Si pregava qualcuno in nome del suo genio o di quello di personaggi eminenti, e al genio si facevano sacrifici. Nulla di strano, dunque, che alla fine esso si identificasse con la persona – i parassiti chiamavano genio, o buon genio, chi dava loro da mangiare – e quindi passasse ad indicare anche l’indole, gli appetiti, le inclinazioni, il gusto. Ecco perché diciamo che qualcosa ci va a genio quando ci è, appunto, congeniale, e parliamo del “genio” di un popolo per indicare il suo carattere distintivo.
Da qui, chiaramente, deriva il significato prevalente di genio nell’italiano odierno: se uno ha del genio per qualcosa è perché quella cosa gli si confà, gli è connaturata, quindi egli sarà eccezionalmente abile e creativo in essa. Lo scienziato geniale elabora una teoria che rivoluziona il sapere del suo tempo, l’artista geniale ci fa intravedere aspetti inediti della realtà e di noi stessi, l’inventore geniale produce oggetti di cui non sapevamo neppure di avere bisogno. Insomma: chi possiede il genio è un genio, e ciò che crea è geniale.
E il nostro letto geniale, allora? Se consideriamo che il Genius era uno spirito essenzialmente generatore, preposto alle nascite, si capisce che gli fosse sacro il talamo nuziale, per sua natura deputato alla generazione. Generare, infatti, viene dalla stessa radice gen- da cui derivano tanto genius quanto genus (origine, nascita, stirpe) e genesis (da cui anche i geni del DNA), nonché gens (gente, stirpe, nazione). Ecco come il genialis lectus è arrivato fino al genial bed inglese.
Come già visto, però, all’infuori di questa desueta espressione il geniale italiano e il genial inglese di solito non coincidono: in inglese, infatti, a genial person non è una persona geniale bensì una persona affabile, cordiale, gioviale. Tale significato, peraltro, scaturisce da un’accezione del genius latino che in italiano è andata del tutto persa: se genius valeva “inclinazione, carattere, natura”, allora indulgere genio, o semplicemente genium habere, significava godersi la vita, non rinunciare ai piaceri. E questo fa il genial guy: è socievole e cordiale poiché ha fiducia nella vita e nel prossimo, e il suo genial smile è un sorriso di un’allegria e un calore contagiosi. Ecco perché la sua compagnia risulta gradevole ed è tanto ricercata. Geniale, no?