Insufflare

in-suf-flà-re (io in-sùf-flo)

Significato Soffiare sopra o dentro, introdurre aria; infondere, ispirare

Etimologia voce dotta recuperata dal latino tardo insufflare, derivato di sufflare ‘soffiare’ con prefisso in-.

  • «Gli hanno insufflato sentimenti molto scuri.»

Atto mica dappoco, anzi può avere un’altezza simbolica unica, divina. Ma sa vivere sotto diverse luci, passando dal neutro e dal prosaico per arrivare perfino al malizioso con dei risultati formidabili. In ogni caso è una parola che appartiene a un bel registro ricercato, e ha degli effetti che vanno capiti bene.

‘Insufflare’ è un soffiare dentro, o sopra. Quel ‘-sufflare’ che ha come base ci fa capire che si tratta di una derivazione dotta: infatti, dal sufflare latino, il ‘soffiare’ ha cambiato i propri connotati con l’uso orale nel medioevo, fino a prendere la forma attuale. Mentre l’insufflare è rimasto ben conservato nel latino scritto, fedele all’originale, e poi preso in prestito nel Rinascimento come se non fosse passato un giorno dal tempo dei Cesari (in realtà il verbo insufflare anche in latino non è troppo antico, è proprio del latino tardo, ecclesiastico).

Ora, il soffio è talmente normale e quotidiano che di rado riesce a strappare alla nostra attenzione qualche considerazione sottile — ma la merita. Qui non siamo davanti a una manifestazione del respiro senza il sostegno della mente: il soffio è rivolto in fuori, è uno strumento, un’espressione del nostro corpo che si fa mantice, e non solo. Il soffio in maniera archetipica è un gesto che trasmette e infonde vita. Da questa minima ma profonda complessità si distinguono le accezioni concrete e figurate dell’insufflare, che dirige il soffio. Ma c’è un’altra considerazione da fare.

Posso insufflare un pallone? Naturalmente sì, è così che lo gonfio, ma la finezza della parola genera un risultato espressivo abbastanza bizzarro — è un po’ troppo. L’insufflare è un soffiare sopra o dentro in circostanze sostenute e che vogliamo descrivere con una certa gravità. Anche una respirazione bocca-a-bocca è un insufflare aria, ma il verbo è un po’ paludato per descrivere un momento febbrile. In effetti, si presta bene a illustrazioni tecniche procedurali, come quando spieghiamo come debba essere insufflato il tal gas in quale cavità per scopi diagnostici o terapeutici — o fuor di medicina, quali siano gli effetti che si ottengono insufflando aria nel suolo o in un’intercapedine.
Un po’ serio, questo insufflare? Nella sua dimensione figurata, che attinge al soffio vitale, è anche capace di dare a questa serietà una piega molto poetica.

Posso raccontare di come una bella revisione abbia insufflato lo spirito giusti in un testo, di come sia la musica a insufflare tutto il brio in un film, della vitalità che è stata insufflata in un personaggio. Travalica nell’infondere, continua nell’ispirare: si insuffla una certa idea, si insufflano sospetti a ogni orecchio, si insufflano sentimenti di rivalsa. Ma attenzione: ci sono le spine. Questa estensione ci presenta una particolare passività da parte di chi è insufflato. Se mi ispiri un’idea è comunque autentica; se mi infondi un’idea sono comunque pienamente presente e quell’idea diventa mia. Ma se mi insuffli un’idea, mi gonfi a tuo piacere come un palloncino, e io posso solo rispernacchiarla fuori. E per valorizzare questo tratto possiamo anche parlare di didattiche che insufflano negli studenti nozioni effimere, di canali e pagine che insufflano luoghi comuni e panzane nel pubblico.

Registro alto, inclinazione alla procedura o al momento paludato, ma anche capacità poetica di trasmissione di vita che arriva fino alla radicale determinazione dall’esterno. Dischiude una complessità di pensiero strepitosa.

Parola pubblicata il 27 Gennaio 2024