Israelitico

Parole semitiche

i-sra-e-lì-ti-co

Significato Che è proprio del popolo di Israele, della cultura ebraica

Etimologia attraverso il latino israeliticum e il greco israelitikós dal secondo nome del patriarca Giacobbe, Yisra’el, nome con molteplici spiegazioni etimologiche, tra cui la più conosciuta ‘che ha combattuto con Dio’.

  • «Ho visitato il cimitero israelitico.»

Prima di tutto va chiarita una cosa: israeliano e israelitico non sono uguali. Il primo si riferisce all’odierno stato di Israele. Per cui possiamo dire che Ari è un ragazzo israeliano che studia medicina in Italia, che Ashkelon è una città israeliana o che abbiamo assaggiato dell’ottimo hummus israeliano. Israelitico, invece, è un aggettivo che si attaglia a ciò che pertiene alla nazione ebraica inteso come popolo discendente dai dodici figli del patriarca biblico Giacobbe. Israele, infatti, era proprio lui. Si legge nella Genesi:

Un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell’aurora. Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all’articolazione del femore e l’articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui. Quello disse: “Lasciami andare, perché è spuntata l’aurora”. Giacobbe rispose: “Non ti lascerò se non mi avrai benedetto!”. Gli domandò: “Come ti chiami?”. Rispose: “Giacobbe”. Riprese: “Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!”

Questo episodio di teomachia (in cui il patriarca fa misteriosamente a botte con Dio) non è il solo a parlare del cambio di nome di Giacobbe. La Bibbia, effettivamente, ama dare più versioni dello stesso fatto (ad esempio la creazione di Adamo ed Eva), prova di come la pluralità di punti di vista e il lavoro incessante di esegesi su di un testo siano caratteristiche profondamente ebraiche. Due capitoli dopo, infatti, Dio appare a Giacobbe e gli dice:

Il tuo nome è Giacobbe,
Ma non ti chiamerai più Giacobbe:
Israele sarà il tuo nome.

Se questo capitolo fosse stato narrato da Giacobbe in persona, avremmo potuto aspettarci un incipit alla ‘Chiamatemi Israele’. Scherzi a parte, guardiamo l’etimologia di Israele: le interpretazioni degli studiosi sono numerose.

La più conosciuta è quella che vuole il nome composto dal verbo śarah, che ricorre solo due volte in tutta la Bibbia ebraica e che potrebbe avere il significato di combattere, e dalla particella el, con cui si indica la divinità, dando l’espressione ‘che ha combattuto con Dio’. Tuttavia, altri accademici affermano che il verbo alla radice è śarar, ovvero governare, essere il capo, dando allora il significato di ‘Dio regna’.

Come dicevamo, le interpretazioni sono avvolte dalla prudenza delle ipotesi. Per quel che riguarda la parola israelitico, comunque, al di là di ogni elucubrazione etimologica, possiamo dire che si attaglia a tutto ciò che è ebraico, quasi come un sinonimo di quest’ultimo, sottolineando però, oltre al fattore religioso, anche quello di nazione, di unità quasi istituzionale. Parliamo quindi di cimiteri od ospedali israelitici ma di origini ebraiche, di comunità israelitica ma di cultura ebraica. La differenza è minima, ma non esistono sinonimi perfetti: per quanto simili, due parole diverse avranno comunque una sfumatura differente. Questo, così sottile da afferrare, è lo scarto tra l’ebraico e l’israelitico.

Parola pubblicata il 18 Novembre 2022

Parole semitiche - con Maria Costanza Boldrini

Parole arabe, parole ebraiche, giunte in italiano dalle vie del commercio, della convivenza e delle tradizioni religiose. Con Maria Costanza Boldrini, dottoressa in lingue, un venerdì su due esploreremo termini di ascendenza mediorientale, originari del ceppo semitico.