Peccato
pec - cà - to
Significato Nell’ambito religioso, trasgressione di una legge considerata di origine divina. Condizione di iniquità propria dell’uomo. Colpa. Fatto o cosa spiacevole, che desta rincrescimento
Etimologia dal latino peccare, cioè ‘commettere un errore’ ma anche ‘mettere un piede in fallo’, forse da un aggettivo ricostruito come peccus, ovvero ‘dal piede difettoso’, dalla radice ped- ‘piede’.
- «Che peccato!»
Parola pubblicata il 16 Aprile 2023
Spesso sentiamo usare la parola ‘peccato’ in esclamazioni che esprimono rammarico, rincrescimento per un fatto spiacevole: peccato che tu non ce l’abbia fatta! Si è rotto subito, peccato. Sono locuzioni andanti, disinvolte, nate col passare del tempo a partire da un concetto incatenato saldamente a nuclei profondi quali la fede e, soprattutto, l’idea di bene e di male. Prendiamo le mosse nell’ambito della religione, ma non esclusivamente cristiana. A costo di sottolineare l’ovvio, infatti, segnaliamo che il concetto di peccato è contemplato anche nell’ebraismo, nell’islam, nel buddismo e non solo.
Che cos’è il peccato? È la colpa, la scelta di agire il male, l’atto compiuto con malizia, sapendo che può portare nocumento, è il comportarsi in maniera disonesta, è il mentire sapendo di mentire, è il male fatto ‘in pensieri, parole, opere e omissioni’. Col peccato si va contro un ordine superiore, si disobbedisce, ci si immerge nell’iniquità. Il peccato è smarrire la diritta via, il fermarsi per una caduta, l’inciampare sul cammino. E proprio qui, in questo punto esatto, sta il nodo più stretto, che è anche l’oriente etimologico di questo termine.
In latino si trova la parola peccatum, dal verbo peccare. Uno dei vari significati ad esso ascritti è ‘mettere un piede in fallo’. Di mezzo c’è un aggettivo ricostruito come peccus, — derivato dalla radice ped- che riconosciamo nel pes, pedis da cui il nostro ‘piede’. Quell’ipotetico peccus avrebbe il valore di ‘dal piede difettoso’. Il peccato era, di fatto, il cadere sul cammino, l’inciampare andando. Questa associazione di significati la ritroviamo in espressioni come ‘mettere un piede in fallo’, ‘cadere in fallo’, ‘fare un passo falso’. Ed è di una finezza e sottigliezza tali da rendere il tessuto dell’idea di peccato un intreccio terribile e perfetto tra il pensiero classico e quello cristiano.
La parola peccatum è riscontrabile anche in testi di Cicerone e di Tacito, quindi materiale del tutto estraneo alla letteratura cristiana. In quei testi lì, la parola difficilmente potrebbe essere tradotta propriamente come ‘peccato’, poiché nell’italiano corrente è un termine profondamente intriso di connotazioni cristiane. Nel latino classico è una parola traducibile come ‘difetto’, ‘mancanza’, ‘colpa’ o ‘delitto’, tutte cose esistenti anche al di fuori dell’impianto concettuale di matrice cristiana.
Ma venendo proprio al peccato nel senso in cui lo intendiamo noi oggi, aiuta la comprensione un riferimento al più famoso, il primo, l’originale. È la colpa di cui, secondo la narrazione biblica, si macchiarono prima Eva e poi Adamo nel giardino di Eden, quando mangiarono il frutto dell’albero che dava la conoscenza del bene e del male, andando contro il volere di Dio. Cacciati per tale disobbedienza, furono condannati poi, ahinoi, a lavorare con sudore e fatica la terra e a partorire con dolore. Ma proprio l’aver mangiato quel frutto diede poi alla loro ‘mal semenza’ il metro di giudizio per capire che cosa fosse il male e, col libero arbitrio, la capacità di scegliere se commetterlo o meno.
Oggi parliamo di peccato veniale quando si tratta di una colpa di poco conto, sbuffiamo perché è stato un peccato l’aver perso per un soffio l’opportunità di andare a quel concerto o ci lagniamo di che gran peccato sia avere il lunedì di Pasqua guastato da un forte temporale. Dal piede storto alla cacciata dei progenitori dal paradiso terrestre, dal senso di colpa macerante per il male commesso alla remissione dei peccati, dalla bugia innocua alla tovaglia irrimediabilmente macchiata, la parola peccato ne ha fatta di strada, seppur inciampando.