Preconizzare

pre-co-niz-zà-re (io pre-co-nìz-zo)

Significato Annunciare pubblicamente; predire, profetizzare

Etimologia voce dotta, prestito dal latino medievale praeconizare ‘predire, annunciare’, da praeconium ‘proclama, annuncio’, derivato di praeco ‘araldo, banditore’, che aggiunge il prefisso prae- ‘avanti’ a una radice forse di dicere ‘dire’, forse di vocare ‘chiamare’.

  • «Aveva preconizzato una svolta politica, ma hanno vinto i soliti.»

Le parole che, al contempo, si fanno notare per l’appartenenza a un registro alto e però sono di uso corrente, rappresentano una categoria particolarmente interessante. Sono quelle che ci permettono di mettere a fuoco un discorso con una cura superiore, di alzarne in maniera pronta il tono — strumenti retorici dall’impatto notevole, sia da saper sfruttare sia da saper disinnescare.

‘Preconizzare’, ad esempio, è di questa categoria, e come ci indicano i dizionari vuol dire ‘predire’. Ma che ‘predire’ è?
Non è un predire privato, con la riservatezza occhi-negli-occhi della sfera di cristallo, non ha la dimensione occulta dell’oracolo, non tira in ballo figure profetiche e poetiche come fa il vaticinare. È un predire proclamato, annunciato pubblicamente, spesso proprio strombazzato. E il perché di questo profilo, a guardare l’etimo, è chiaro.

Il praeco è il banditore, l’araldo. Predice, ma in un senso peculiare: i suoi sono annunci protocollari, avvisi che anticipano qualcosa o qualcuno, e hanno una pubblicità plateale, informativa. Chiaramente non comportano una prescienza della parte impenetrabile del futuro: la nota che ci avvisa dello sciopero, della visita pastorale imminente, della mancanza di acqua per la durata dei lavori non è risultato di una divinazione. Ma dal mestiere del praeco nasce il praeconium, il proclama, l’annuncio, che più in astratto ci traccia il contorno di una novella, che facilmente si fa profetica. Da qui prende forma il nostro preconizzare (anche se, in maniera del tutto recessiva, può ancora significare un ‘annunciare pubblicamente’, un po’ come il propalare).

Così il giornale dà spazio a un’azienda che preconizza l’abbandono della moda della barba (produce rasoi), sondaggi alla mano ogni concorrente alla carica preconizza la propria vittoria, e troviamo preconizzato il grande sviluppo di una letteratura di genere nel primo libro che la apre.

Il prevedere ha spesso una dimensione intima. Il preconizzare no: è colto nell’atto araldico, che col dono vero o presunto del calcolo, dell’intuito o della profezia, squaderna l’avvenire.

Parola pubblicata il 01 Giugno 2022