Preistoria

Le parole dei dinosauri

pre-i-stò-ria

Significato I tempi precedenti la Storia umana

Etimologia parola composta da pre- ‘prima’, e dal latino historia la storia umana.

  • «Il mio cellulare è un 3G: risale alla preistoria.»

La parola ‘preistoria’ è solitamente associata al mestiere del paleontologo, il quale, almeno nella concezione popolare, studia proprio la preistoria. Eppure, sospetto che pochissimi miei colleghi considerino la preistoria l’ambito effettivo del loro lavoro. La parola ‘preistoria’ presuppone la definizione di cosa sia la ‘Storia’, poiché è proprio nella data di inizio della Storia che fissiamo la fine della Preistoria. Quindi, la ‘preistoria’ risulta individuata in negativo, priva di attributi intrinseci, definita unicamente dal non essere parte degli eventi storici. Nessuno ama definire il proprio mestiere secondo un criterio negativo, quindi non stupisce che i paleontologi tendano ad evitare di riferirsi alla ‘preistoria’ quando parlano dei loro studi. Un secondo motivo di disaffezione per la parola è in parte legato al primo e deriva dall’ambiguità e controversa definizione del confine tra ‘preistorico’ e ‘storico’.

Nessuno dubita che i faraoni egizi siano personaggi della Storia, ma che dire della celebre mummia trovata una trentina di anni fa nel ghiacciaio alpino del Similaun, soprannominata Ötzi? A livello popolare, Ötzi è un uomo preistorico. Eppure, egli risale al 3200 avanti Cristo, periodo che in Egitto è già Storia a tutti gli effetti. La parola ‘preistoria’ ha quindi una valenza relativa, tarata in base a criteri spesso viziati da pregiudizi e stereotipi. Stravolgendo la celebre canzone, ‘la preistoria non siamo noi’, perché quella parola è dispregiativa, e si applica sempre agli altri. Gli esploratori europei dell’Ottocento ritenevano gli aborigeni australiani ‘ancora nella preistoria’, ignorando il fatto che quei popoli avessero una loro Storia, tradizioni millenarie, lingue e costumi dotati della stessa dignità che attribuiamo alle gesta della civiltà occidentale.

Per il paleontologo, che studia le forme di vita del passato, la ‘preistoria’ è quindi un concetto sostanzialmente inutile, dato che è basato su criteri culturali, sociali, antropologici, che non sono rilevanti per le creature non umane. Anche se spesso è dimenticato, quasi tutte le specie viventi sono preistoriche, dato che esistevano già in età precedenti la Storia umana. Forse può apparire paradossale, ma animali come la tigre, il cervo, il cigno, e tutte le altre specie selvatiche sono ‘animali preistorici’. Le sole forme animali ‘storiche’ sono le razze domestiche selezionate artificialmente dall’uomo negli ultimi millenni. Il levriero è un animale ‘storico’, ma il lupo no. Anche se questa definizione rigorosamente cronologica è ineccepibile, l’uso colloquiale dell’aggettivo ‘preistorico’ ha una diversa connotazione. Noi consideriamo preistorico non tanto l’animale comparso in epoche passate, quanto quello che rispecchia la concezione popolare di ‘preistoria’, ovvero, un’età arcaica, mitica, quasi fantastica: ecco quindi che è preistorico qualsiasi animale ai nostri occhi mostruoso, esotico, grottesco, sovradimensionato.

Quando all’inizio del XX secolo alcuni esploratori europei scoprirono una specie di lucertolone gigante su alcune isole dell’Indonesia, l’animale fu immediatamente etichettato come ‘preistorico’. Eppure, oggi sappiamo che quel tipo di animale risale a meno di tre milioni di anni fa, un’età che, dal punto di vista paleontologico, è piuttosto recente e sostanzialmente moderna, e non è considerata dagli studiosi come arcaica alla scala dei tempi geologici. Difatti, i cavalli comparvero più o meno nello stesso periodo, ma nessuno li considera esseri preistorici, e gli scoiattoli, animali che siamo soliti considerare come moderni, a prima vista agli antipodi dalla creatura preistorica, sono ben tre volte più antichi dei lucertoloni indonesiani!

Parola pubblicata il 05 Agosto 2024

Le parole dei dinosauri - con Andrea Cau

Sono parole complesse, difficili da comprendere, dalle storie magnetiche e sconosciute... e che però sono anche parole dell'infanzia, parole che continuano a risuonare lungo tutta la nostra vita. Sono le parole dei dinosauri e della paleontologia, e con Andrea Cau, paleontologo e divulgatore, autore della serie di libri "La rivoluzione piumata", ne scaveremo una un lunedì su due.