Quissimile
quis-sì-mi-le
Significato Qualcosa di simile
Etimologia dalla locuzione latina quid sìmile ‘qualche cosa di simile’.
- «Si è presentato con un quissimile di torta, che alla fine era anche buona.»
Parola pubblicata il 25 Ottobre 2025
quis-sì-mi-le
Significato Qualcosa di simile
Etimologia dalla locuzione latina quid sìmile ‘qualche cosa di simile’.
Parola pubblicata il 25 Ottobre 2025
Niente di difficile: se l’amico esce dal macchione con un quissimile di corona di frasche sulla testa, se nella tua compunzione posso leggere un quissimile di rimorso, se alla biscondola o a solatio ci godiamo un quissimile di paradiso, consideriamo ‘qualcosa di simile’.
La profonda, eterna indefinitezza del quid latino perdura ancora nel nostro ‘quid’ — qualcosa che è proprio indeterminato, indefinibile (come quando nel progetto c’è un quid che non ci convince, nella torta c’è un quid che mi fa impazzire). E il quissimile (o più crudamente quidsimile) lucra questa indeterminazione.
Il ‘simile’ è molto piano: accosta e nota caratteristiche in comune. Non ci sono salti concettuali né retorici, nella similitudine. Come sarebbe prosaico che le frasche fossero simili a una corona, che la compunzione fosse simile al rimorso, che il posto al sole fosse simile a un paradiso. Certo, possiamo saltare, e arrivare subito a dire che l’amico esce con una corona di frasche, che in quella compunzione leggo rimorso, che questo posticino è un paradiso. Ma questo salto — ironico, interpretativo, analogico — arriva lungo, senza riserve.
‘Un quissimile di’ ci permette di ammettere qualcosa di sottile, rendendo l’elaborazione del messaggio più laboriosa e quindi complice, senza però spalancargli la porta. Certo l’espressione è poco battuta, rispetto ai fasti di cento-centocinquant’anni fa, e si fa notare come inusuale — ma si capisce al volo, il ‘simile’ che c’è incistato dentro s’incarica di far indovinare tutto quello che serve. Conserva la somiglianza, valutata con criterio e con dubbio, e la pesa con l’indefinito quid, individuando — o meglio non individuando, sospendendo — un termine del paragone.
Posso ancora parlare di come la notizia fece rispuntare un quissimile di speranza, dell’amico che si presenta a teatro con un quissimile di pastrano lungo fino ai piedi, o di come alla fine ci pare di aver conquistato un quissimile di stabilità. Se togliessimo le pieghe a questa parola, e a rispuntare dicessimo che è qualcosa di simile alla speranza, che quello è qualcosa di simile a un pastrano, della conquista di qualcosa di simile alla stabilità, l’agilità dell’espressione ne risentirebbe: i paragoni devono essere agili, e il ‘qualcosa di simile’, con la sua lentezza, non dà l’idea di sospensione indefinita, ma d’ingombro indeciso.
Certo, per usare ‘quissimile’ serve un quissimile di coraggio, ma possiamo ben spendere una moneta d’ardimento anche nella ricercatezza.