Snobbare

snob-bà-re (io snòb-bo)

Significato Ostentare disinteresse, ignorare di proposito

Etimologia dall’inglese to snub ‘ignorare con sdegno’, confluito con snob.

  • «Ha snobbato perfino il mio saluto.»

Lo snobbare sarà roba da snob. O no? Be’, la cosa non è lineare su nessun piano. Armiamoci di pazienza e iniziamo a dipanare.

L’inglese ha un verbo, to snub, che è particolarmente bello ed efficace: è un ignorare con sdegno, un rifiutare senza rispetto — che scaturisce etimologicamente da una filiera norrena di rampogne e lavate di capo, forse con un senso nucleare di ‘tagliare’. A guardar bene, possiamo notare che ha precisamente il significato di ‘snobbare’ — un ostentare disinteresse, un comportarsi con distacco e superiorità sprezzante, che si declina in particolare in un ignorare di proposito, in un non prendere in considerazione mostrando indifferenza.

Ad esempio posso parlare di come io lo abbia invitato alla mia festa e lui mi abbia snobbato; di come le tue critiche, pertinenti e acute, siano state snobbate perché a petto loro non sei nessuno; della bella che in privato mi cerca, in pubblico mi snobba; dell’artista che snobba in maniera plateale e imbarazzante l’incontro ufficiale con alte cariche, e la premiazione.

Tutto bene e tutto bello, se non che noi snobbiamo, non snubbiamo. Lo snob, in qualche modo, c’entra.
Girava già in italiano da più di mezzo secolo, lo snob, ed è stato giocoforza un modello per lo snub, anche perché, pur non avendoci niente a che fare etimologicamente, è abbastanza naturale che lo snob snobbi.

‘Snob’ è un termine che emerge nel gergo universitario cantabrigiense (vabbè, di Cambridge) a fine Settecento per indicare i cittadini — spocchiosamente malconsiderati dagli universitari (snob, di origine oscura, ha avuto come primo significato in quel secolo quello di ‘calzolaio, ciabattino’). Attenzione: ad essere snob dapprima era la gente comune! Solo lentamente, nel corso dell’Ottocento, lo snob è passato a indicare chi dava dello snob, chi aveva lo snob come categoria: si è ritorto loro contro. Peraltro in un orizzonte non di reale impietosa superiorità, ma di affettata imitazione di ciò che si crede proprio dei ceti elevati. E tipicissimo di questo ceto fantasmatico è lo snobbare.

Così lo snob si è ribaltato in aria e tuffatosi in italiano ha preso al volo il to snub, adattandolo alla propria morfologia e sintonizzando i rispettivi significati. Una vera acrobazia — e possiamo aggiungere per soprammercato che l’effetto dello snobbare è quello di disinnescare, demistificare la superiorità con cui qualcuno ignora apposta qualcosa o qualcuno. Lo snobbare, è spicciolo, non prende sul serio ciò che descrive, quasi ne fa caricatura — e in questo risultato l’associazione con lo snob aiuta senz’altro.

Parola pubblicata il 18 Novembre 2025