Spauracchio

spau-ràc-chio

Significato Spaventapasseri; cosa o persona che incute timore

Etimologia derivato di spaurare ‘spaventare’, composto parasintetico di paura.

C’è una vena d’ironia, nello spauracchio: incute timore, ma non è niente di serio. Infatti la carica dell’antico ‘spaurare’ (tanto desueto quanto semplice e forte) viene disinnescata dal suffisso alterativo ‘-acchio’, che diminuisce e peggiora la capacità di spaventare dello spauracchio.

Non a caso questo nome indica in primis lo spaventapasseri, figura che nonostante tutti gli sforzi della narrativa dell’orrore resta del tutto innocua, buona appunto per far paura solo agli uccelli. E questo chiarisce che chi si fa spaventare dallo spauracchio è in una condizione di minorità. Così quando per estensione lo spauracchio diventa la persona, la cosa o la situazione che fa paura, l’immagine dello spaventapasseri - e dei passeri - non viene perduta. Si può parlare del professore che è lo spauracchio degli esaminandi, la legge poco perspicace tenta di risolvere il malcostume diffuso con lo spauracchio di una sanzione, si fonda la propria campagna elettorale sullo spauracchio dell’altro candidato.

Una parola piacevole, che però va usata solo quando si vuol togliere peso allo spaventoso e allo spaventato.

(Per completezza diciamo che lo spauracchio non è solo lo spaventapasseri, ma anche uno strumento - tutto sommato simile, composto di bastoni e stracci - che viene usato per uccellare: agitandolo i volatili vengono spaventati e diretti in apposite reti.)

Parola pubblicata il 16 Novembre 2016