Teda

tè-da

Significato Fiaccola di legno resinoso usata anticamente con scopi cerimoniali; fiaccola; nozze

Etimologia voce dotta recuperata dal latino taeda, prestito dal greco daïda, di origine indoeuropea, che dapprima ha avuto il significato di ‘specie di pino resinoso’, e poi quello di ‘torcia’.

Questa è una parola fascinosa, che resta soprattutto nel lessico storico e letterario, ma ci schiude anche l’identità di un altro termine che ha una certa risonanza popolare — almeno ogni quattro anni.

La parola ‘teda’ ci descrive una torcia fatta di legno resinoso, usata nelle solennità greche e romane dell’antichità; anzi, in effetti descrive dapprima il pino selvatico, e quindi le fiaccole che facilmente si ricavano dai suoi rami spezzati.

È proprio col significato di ‘torcia’ che viene recuperato dalla lingua italiana letteraria — ma in un contesto simbolico ricorrente. Infatti fra le occasioni in cui più comunemente si usavano torce profumate di questo tipo durante l’antichità c’erano i matrimoni: erano rette da chi accompagnava il corteo nuziale, e secondo alcune fonti ne reggeva una anche la stessa sposa. Il nome della torcia accede per metonimia al significato di tutto il rito dello sposalizio.

Quindi possiamo dire che la coppia è arrivata alle tede nuziali, parlare di un anno in cui si avvicendano tede a stretto giro, delle tede gioiose che paralizzano il paesino. Ma può anche restare più strettamente fiaccola, anche in senso lato — come quando cerco le chiavi cadute con la teda del telefono, o come quando sulle scale del condominio rimasto senza corrente si radunano i lampi delle tede del vicinato.
Il tono, come si nota, è particolarmente aulico o particolarmente scherzoso, e per quanto la figura di una fiaccola di legno resinoso sia bella, la percorribilità del suo uso resta limitata. Però...

Il rito forse più importante delle Olimpiadi è l’inaugurazione, con l’accensione del braciere olimpico. Il braciere, che si trova presso i luoghi di gara, è acceso con una fiamma che arriva da lontano — da Olimpia. Lì, con uno specchio parabolico che concentra i raggi del sole, viene dato fuoco a una fiaccola, che viene portata a destinazione in una lunga staffetta: le persone che la portano, e di cui i giornali parlano sempre nei mesi che precedono l’Olimpiade, hanno il nome di ‘tedoforo’ o ‘tedofora’.

L’elemento greco -phóros, che troviamo in diverse parole, viene dal verbo da phérein ‘portare’. Se il semaforo è ‘ciò che porta significato’ (sêma) se il fosforo è letteralmente ‘ciò che porta luce’ (phôs), il tedoforo è chi porta la teda. Buono a sapersi per le prossime Olimpiadi!

Parola pubblicata il 21 Febbraio 2022