Asolo

à-so-lo

Significato Soffio di vento discontinuo

Etimologia etimo incerto.

Le parole di registro letterario sembrano distanti dalla vita comune, buone per discorsi che non percorriamo. Ma al contrario, spesso sono in grado di nominare e identificare tratti della nostra esperienza comune con un nitore senza pari. Che discrasia: impiegare un termine come ‘asolo’ suona strano ed estraneo, mentre percepire gli asoli — e anche goderne — è parte della vita presente, domestica. Peraltro il concetto che ci offre è di una ricchezza poetica davvero rara.

L’asolo è il soffio di vento. In particolare quello discontinuo, che sta, si posa, gira. Ora, si tratta di un derivato del verbo ‘asolare’, che ha un’origine molto dibattuta. Sappiamo che il primo significato di ‘asolare’ era quello di ‘aggirarsi nei dintorni’, specie con insistenza. Tant’è che pare esclusa una derivazione dal latino exalare (esalare, spirare) essendo più plausibili familiarità con l’ipotetico ausulare, cioè ‘origliare’ in latino parlato, o addirittura con assillare.

L’asolo può quindi diventare il soffio di vento a partire da un moto particolare che non è uno stare né un andare soltanto, ma è un passare, magari un tendere l’orecchio, un tornare — un frequentare. Perde la zavorra di tutti i sospetti e i fastidî che un moto compiuto da una persona del genere suggerisce, resta compiuto da un fantasma di vento.

Così possiamo parlare dell’asolo che tormenta la grigliata sparigliando tutti a volta a volta col fumo, degli asoli che fanno tremolare i fiori pesanti del giardino prima dell’acquazzone, del sollievo che ci dà un asolo amico quando ci affacciamo sul terrazzo. E si deve notare che l’arcipelago delle espressioni che significano diversi soffi di vento è particolarmente ricco: l’asolo si siede col refolo, con la raffica, con la folata, con l’alito, il buffo, con la ventata stessa e via e via, ciascuno con la sua inconfondibile identità.

Peraltro l’asolo diventa anche l’apertura che dà aria a un ambiente — ciò che permette arrivi un asolo, che un asolo frequenti il luogo. E si può parlare di brutti bagni senza asoli, dell’asolo della dispensa da cui passano furtivi topolini, dell’asolo che rinfresca la tenda bollente.

Insomma, in italiano abbiamo anche la parola per descrivere il vento che si aggira. (Ma l’asola del bottone c’entra qualcosa? No, è un diminutivo di ‘ansa’, ed è quindi un occhiello. E il nome del comune di Asolo nel Trevigiano? Nemmeno: viene dal toponimo romano Acelum,di origine discussa)

Parola pubblicata il 26 Luglio 2020