Baldacchino

bal-dac-chì-no

Significato Drappo di stoffa pesante sostenuto da un telaio, mobile imponente e poco pratico

Etimologia da Baldacco, antico nome per la città di Baghdad e di una stoffa importata dall’oriente; il nome ‘Baghdad’ a sua volta sembra essere di origine indo-europea, forse dal medio-persiano bagh ‘dio’ e dād ‘dato’.

  • «Il seggio sopra l'elefante era coronato da un ricco baldacchino.»

Nel ritratto dei coniugi Arnolfini, capolavoro del rinascimento fiammingo dipinto da Van Eyck e conservato alla National Gallery di Londra è raffigurato un mobile che, per la sua preziosità e per il suo ruolo di status symbol, nei primi secoli della sua presenza in Europa era tutto fuorché destinato alla camera da letto. Stiamo parlando del letto a baldacchino, oggetto del desiderio di tanti infanti abbacinati dai racconti di principi e principesse, imponente mobile dai pesanti panneggi e tarsie preziose. Nel XV e XVI secolo, lo si poteva trovare nelle stanze di rappresentanza delle famiglie abbienti di ceto borghese, le quali, grazie al censo elevato dei loro membri, se ne erano impossessate con gran soddisfazione e lo mostravano con orgoglio ai loro invitati, visto che fino ad allora era stato appannaggio della chiesa e delle cose sacre.

Il baldacchino, infatti, ovvero la struttura a telaio in legno che sorreggeva i panneggi di tessuto che ricadevano sui quattro lati del letto, costituendo così un’alcova intima e protetta dai topi e dagli sguardi indiscreti, nelle chiese era spesso usato per proteggere immagini sacre durante le processioni, o anche per incorniciare i crocifissi apposti sugli altari minori. Insomma, era un accessorio così smaccatamente ecclesiastico che fior d’artisti lo inclusero in tantissimi dipinti raffiguranti la Vergine col Bambino (citiamo a giusto titolo la Madonna del Baldacchino di Raffaello).

Il re dei baldacchini si trova anch'esso in una chiesa, e non in una qualunque: è il colossale ciborio del Bernini presente sull’altare maggiore in San Pietro, a Roma (il ciborio è in effetti un baldacchino che nelle chiese sovrasta l’altare maggiore). È un’opera mastodontica, di quasi trenta metri d’altezza che sottolinea l’importanza di quella parte della grande cattedrale, dove il vescovo di Roma, successore di Pietro, celebra l’eucaristia. Curioso ma non troppo stupefacente che un mobile diventato irrinunciabile per la chiesa abbia origini tutt’altro che cristiane. Del resto, la storia umana è ricca di paradossi di questo tipo!

La parola, infatti, con questo suo suono scivolato ma barocco, senza asperità, liscia e setosa come un velluto, in origine indicava un tessuto prezioso importato da oriente, precisamente da Baldacco, l’antico nome con cui era nota la città di Baghdad. Sebbene essa sia la capitale dell’Iraq, paese in cui la lingua ufficiale è l’arabo, l’etimologia del toponimo sembra tutto fuorché semitica. Gli studiosi hanno infatti ipotizzato che la sua origine sia pre-islamica, con lo zampino di una radice indoeuropea: la particella bagh significherebbe ‘dio’ e dād ‘dato’, rendendo Baghdad la città ‘data da Dio’. Quale divinità, non si sa con certezza.

Oggi questi mobili ingombranti, un must del rinascimento, per noi sono rari e anche un po’ rétro, ma possiamo prenotare una bella camera in un agriturismo in Toscana che, pensa un po’, ha un favoloso letto a baldacchino in ferro battuto, possiamo raccontare che gli sposi si sono detti sì sotto il baldacchino prima di rompere il bicchiere con il piede, ma all’amica che cambia casa le suggeriamo di sbarazzarsi di quel vecchio e inutile baldacchino che è la cucina componibile degli anni '70.

Parola pubblicata il 02 Aprile 2023