Fautore

fau-tó-re

Significato Che promuove, sostiene, favorisce

Etimologia voce dotta recuperata dal latino fautor, da favère ‘favorire’.

  • «È stato uno dei principali fautori di questo cambio di paradigma.»

È una parola che appartiene a quel registro elevato ma non troppo, tipico del lessico fine e spendibile insieme. Però può nascondere un tratto sottilmente pretenzioso da tenere in conto.

Il significato, a leggere i dizionari, è semplice: fautore, fautrice è chi promuove e sostiene qualcosa o qualcuno. Fine. Si può parlare di come il politico del passato sia stato fautore di grandi riforme, di quale forza sia fautrice della pace, di un’amministrazione fautrice di eguaglianza, del nonno che è sempre stato grande fautore della sveglia tardi.

A vederla pare un po’ strana: non ci dice subito di chi è, da quale parola deriva e a quali altre sia legata. Che c’entri il fattore? Che c’entri l’autore? No.
Il punto è relativamente semplice: il latino fautor è derivato di favère, da cui il piccolo arcipelago del ‘favorire’ e del ‘favore’ — e poco distante (in maniera progressivamente meno semplice) il ‘fausto’, senza contare la prossimità coi derivati del gemello fovère ‘scaldare’, dal ‘rifocillare’ al ‘fomento’ allo stesso ‘fuoco’. Siamo in un bacino di crescita. Il punto un po’ pretenzioso s’indovina già.

‘Favorire’ non è l’azione consueta o clientelare di chi sostenga qualcuno o qualcosa da una posizione qualunque, in maniera adesiva. È un’azione di tono patronale. Tant’è che il fautor è in effetti, all’inizio, proprio il patrono, il protettore. La traccia, in filigrana, resta, e l’essere fautore implica una certa possibilità di sostenere qualcosa o qualcuno da una posizione non del tutto ordinaria, con un’influenza e un’energia particolare.

Quando l’amico dice d’essere stato fra i primi fautori delle biciclette elettriche, quando l’amica si dice fautrice di una coraggiosa posizione politica, quando l’avventore del bar afferma di essere un grande fautore dell’indipendenza di un Paese, ecco, la figura che stanno tratteggiando di sé non è quella di chi è d’accordo, simpatizzante, e sostiene come può, ma quella di chi promuove, e con energia. Nientemeno. Il fautore non aderisce dabbasso, favorisce con mandato apostolico, o almeno propugna in maniera vigorosa e partigiana. Anche per questo il fautore si presta tanto bene all’ironia: perché di fautori ce ne sono meno di quanti si dice, e l’alto tono di questa figura si rovescia facilmente.

Insomma, è una parola gagliarda, precisa e sostenuta, che ci richiede il semplice sforzo di conservare il senso del ridicolo — per evitarlo o impiegarlo.

Parola pubblicata il 05 Novembre 2025