Scroccone

scroc-có-ne

Significato Che tende a procurarsi qualcosa a spese d’altri, che vive alle spalle degli altri, senza intenzione di rendere il favore

Etimologia da scroccare ‘uncinare, aggranfiare’, da crocco, ‘uncino’, che è prestito dal francoese croc, a sua volta dal francone krok ‘uncino’.

  • «Non farti abbindolare dalle sue richieste, è uno scroccone.»

L’osservazione dei vizi che le persone manifestano nel ricevere e nel dare è un campo molto fertile di parole. Però di nomi per chi si procura quel che desidera a spese degli altri non ne abbiamo molti, specie correnti. Quindi lo scroccone si rivela piuttosto importante.

Già perché altrimenti abbiamo il parassita — che però, s’intende, è roba grossa. Anche se in origine il suo nome è quello di un ‘commensale’, che si aggiunge alla mensa, il parassita ha avuto un’evoluzione nel ramo della biologia che ci ha fornito immagini definitive ed estreme. Un parassita non è più un cliente (inteso alla maniera classica, chi si mette sotto la protezione di un patrono), ma un succhiasangue che ci si ritrova addosso, non solo un peso morto, ma che impoverisce e nuoce. Lo scroccone viaggia su tonalità più leggere.

Scaturisce dallo scroccare, che alla lettera è un ‘uncinare’. Certo, anche qui l’immagine originale non è delle più tiepide, visto che il crocco è l’uncino usato nelle mattanze di tonni — ma quello che c’interessa è che lo scroccare aveva il primo significato proprio di ‘aggranfiare’.

Ci dobbiamo immaginare lo scroccone come dotato di forchettone ricurvo, pronto a servirsi abusivamente dagli altrui piatti senza mai rendere. Ma beninteso, non è un ladro, la sua destrezza non è di mano: il suo uncino sono le parole giuste, e riesce ad approfittare di generosità e ingenuità altrui, a ingraziarsi chi può dare, a non farsi dire di no, a dissimulare le sottrazioni — esperto, simpatico, lusinghiero.

Mangione, pappone o leccapiatti hanno anche altri significati, sono meno strettamente a fuoco sull’atteggiamento — oltre ad essere davvero meno comuni, come il mangiaufo e lo sbafatore. Lo scroccone riesce a comunicare anche un certo vitalismo picaresco, anche perché non si concentra solo sul mangiare. Posso parlare dell’amico scroccone che si fa comprare il biglietto del treno o che trova sempre il modo di ingombrarci casa quando è in città, della collega scroccona che scorda sempre il portafogli, del vicino scroccone che aggiunge sempre due cose alla nostra lista della spesa.

A chiunque capita di scroccare qualcosa — anzi spesso ci schermiamo con questa parola: «Posso scroccarti il pranzo?» Quella dello scroccone è una via di vita; a volte dettata da un’indigenza vecchia o nuova, ma il più delle volte il suo rigore sembra proprio di un antico ordine cavalleresco di sfrattapanelle.

Parola pubblicata il 06 Settembre 2025