Smania

smà-nia

Significato Agitazione dovuta a impazienza, desiderio, tensione, timore, nervosismo, fastidio, etc.; desiderio intenso

Etimologia dalla voce del latino volgare ricostruita come exmaginare, derivata di imaginari ‘immaginarsi, sognare’ col prefisso intensivo s-.

  • «Perché ti agiti? È la smania di tornare a casa?»

La smania ha un tratto febbrile, ed è normale collegarla nella propria mente alla manìa, che in greco è la follia — e che per noi soprattutto è un’ossessione, un’idea fissa, specie se insolita e ridicola. Ma con un secondo pensiero realizziamo subito che fra smania e mania c’è un certo iato.

C’è impazienza, nervosismo, tensione, aspettativa, nella smania: niente di più folle di quanto non lo sia un desiderio, un’agitazione. Posso avere una grande smania di concludere un lavoro, posso sentire la smania di vederti, con la mia trepidazione posso mettere la smania addosso agli amici — tutta roba, se non tiepida, fisiologica.
E in effetti pare che l’approdo etimologico più corretto ci allontani dalla mania per avvicinarci, piuttosto, all’immaginazione.

Un ipotetico imaginare del latino parlato sarebbe mutato fino allo ‘smaniare’; è una mutazione di forma e significato confrontabile con altre avvenute in parole omologhe in altre lingue neolatine e dialetti dell’area, ed è assodato che ‘mània’, nell’italiano antico, significasse ‘immagine’ (in particolare riferimento a un simulacro votivo). Ma com’è che la smania si collega all’immaginazione?

Ecco il modo in cui la poesia calza. L’agitazione febbrile della smania, il suo blando delirio, si sostanzia in un turbinio rapinoso di pensieri, di scenari, di immagini; la mente s’ingombra di proiezioni sul futuro che rendono la situazione corrente poco sopportabile. Di solito leghiamo questa situazione ad ansia e angoscia, ma la smania sa anche attendere il meglio con passione nervosa — tanto da riuscire a stagliare anche un’accezione di puro intenso desiderio. Insomma, siamo davanti a un abbandono all’immaginazione, sognante, spasimante.

Inquietudine e nervosismo non hanno una direzione chiara. La smania sì. Ma non ha l’intensità di frenesia e brama, che obnubilano la mente; per contro, per quanto viva un genere di rapimento, ha una certa profondità autentica — la smania ha una grande eloquenza, un folto contenuto, perché ha l’eloquenza e il contenuto del pensiero, che qui scorre come un nastro del vecchio cinema dal montaggio un po’ convulso.

Capiamo così che grado di complessità abbia questo concetto, quanto vada sotto l’irrequietezza — tante volte misteriosa, frutto di aure e di impressioni sottili. Quella della smania, oltre ad essere un’agitazione, è una presenza, la concretezza di un desiderio, di un sospetto, di un timore, che forse è anche abbastanza trasparente.

Parola pubblicata il 06 Giugno 2025