Pogonotomia

po-go-no-to-mì-a

Significato Arte della rasatura

Etimologia dal francese pogonotomie, composto con elementi greci derivati di pógon, ‘barba’, e témnein, ‘tagliare’.

  • «Si presenta come un luminare della pogonotomia.»

Certe parole sono interessantissime — ma non perché poi sia interessante usarle. Anzi possono essere interessanti proprio per il motivo per cui non le usiamo. Sono occasioni per capire quanto complesso possa essere il nostro rapporto con loro.

Era il 1772, quando il manualetto la Pogonotomie ou l’art d’apprendre à se raser soi-même, «la Pogonotomia o l’arte d’imparare a radersi», vide la luce. Il suo autore fu Jean-Jacques Perret, grande coltelliniere e metallurgo di umili origini: con raro talento, profonda devozione e acclamato successo dedicò la vita a migliorare strumenti chirurgici e leghe metalliche. L’opuscolo andò a ruba: vantò innumerevoli edizioni e contraffazioni, e si vendeva coi rasoi.
Quello dell’Illuminismo era un momento storico molto fertile per quei nuovi paradigmi che intendessero rileggere il consueto con gli occhiali della scienza; e naturalmente al tempo questi nuovi paradigmi richiedevano un nome greco, per presentarsi all’avanguardia. Jean-Jacques Perret, che capiva il suo tempo, presentò così la sua scienza della rasatura — che contemplava tecniche e strumenti per tagliare, affilare e via dicendo.

‘Pogonotomia’ è costruito con elementi derivati da pógon, ‘barba’ — termine che non capita spesso di evocare, nei grecismi —, e témnein, ‘tagliare’ — che invece è ricorrente, dall’anatomia alla dicotomia, dal tomo all’epitome, la radice è sempre questa.

Ora, la fortuna di parole come questa è esposta al cambiamento dei tempi e delle impressioni rispetto a certe lingue e certe scienze o arti.
Non che la questione della rasatura sia uscita di scena dall’uso e dal commercio, anzi; ma evocare la pogonotomia conferisce alla disciplina un certo paludamento, una levatura alta ma anche rigida — adombrando complessità scientifiche in una maniera che forse suona un po’ pretenziosa. Poi la decifrazione, per chi non conosca la parola, resta criptica (non a caso anche Perret ci aveva messo dietro un sottotitolo esplicativo).

Senza contare che oggi questa disciplina interessa in una veste differente: non si fruga questo campo con i lumi della ragione (che diamo per scontati) e col bisturi in mano; piuttosto si segue l’usta di un’esperienza artigianale, avanzata e tradizionale insieme, che abbia anche un certo grado di piacevolezza. Qui la sintesi ermetica del greco funziona meno — servono trovate più accessibili e à la page; anche se poter squadernare una pogonotomia ha il suo senso bello e utile, nel pedigree della disciplina.

Parola pubblicata il 17 Gennaio 2025